Il “sarto dei Papi” Filippo Sorcinelli per la prima volta a Melegnano

Un incontro con un mondo, durante un evento di profumeria artistica che è pura emozione

Filippo Sorcinelli

Filippo Sorcinelli artista a trecentosessanta gradi, accanto alla sua nuova fragranza Epicentro i cui proventi andranno per la ricostruzione post-terremoto del comune di Bolognola

«Per me il profumo è un contenitore di emozioni». Si presenta così Filippo Sorcinelli, nell’evento a lui dedicato che si è tenuto nella serata di venerdì 18 ottobre 2019 a Melegnano presso la profumeria Molecole di Alessandro Tore.
Filippo Sorcinelli, che per la prima volta arriva a Melegnano con tutto il suo mondo fatto non solo di profumi, è sinonimo di passione, artigianalità e profumeria artistica. Classe 1975, marchigiano di nascita, ha il suo atelier nel centro storico di Santarcangelo di Romagna dove da vent’anni realizza paramenti e vesti sacre che poi vengono consegnate in confezioni profumate. Lavs (si legge Laus ndr), acronimo di Laboratorio Atelier Vesti Sacre, è anche il nome della fragranza definita “l’incenso degli incensi” che completa il packaging delle vesti di molti componenti del clero e in particolare di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. Da Lavs sono poi nati altri viaggi olfattivi che hanno dato vita alla Maison Unum e al progetto artistico Sauf in cui sono riunite le altre, innumerevoli, passioni ed espressioni artistiche di questo artista di fama internazionale conosciuto come “Il sarto dei Papi”. Organista, pittore, art director, imprenditore, fotografo, graphic designer è questo e molto altro Filippo Sorcinelli, uomo di grande sensibilità e cultura che con le sue fragranze evoca ricordi, emozioni e accompagna nell'esplorazione di luoghi, persone e del proprio essere. Ultimo nato in “casa Sorcinelli” è Epicentro, un profumo che ricorda in tutto e per tutto il terremoto che ha distrutto il Centro Italia, tra le Marche e l’Emilia Romagna. Epicentro, in particolare, nasce dopo un viaggio nel comune di Bolognola – in provincia di Macerata – raso al suolo dal terremoto. «Le case esternamente erano integre, ma all'interno era come se fossero scoppiate – racconta Sorcinelli e questa cosa mi ha toccato profondamente, per questo ho voluto ricordare il momento esatto in cui la terra ha tremato. Per questo Epicentro parla di dolore e speranza, a partire dalla fragranza, al tappo che è nato da un masso che ho raccolto io stesso nel comune, fino all'involucro che una volta aperto mostra la bottiglia che oscilla».
Un’esperienza toccante, quella dell’incontro con Filippo Sorcinelli, a cui hanno contribuito anche altre eccellenze del panorama locale. Tra queste la pittrice Rosi Ferrarese, in arte Agape, che ha realizzato i quadri per l’evento, donati poi allo stesso Sorcinelli. Le abbiamo chiesto come sono nate queste tele particolari: «Ho creato questi quadri appositamente per l’evento, ho ascoltato tutto quello che potevo su Filippo e ho avuto delle sensazioni che mi ha trasmesso con la sua voce; questo mix che è lui tra sacro e profano con un Io davvero puro. E poi mi sono liberata dipingendo».
Prima di salutare scambiamo ancora quattro chiacchiere con Filippo Sorcinelli, a cui chiediamo di raccontarci qual è per lui il senso dell’artigianalità: «È un valore assoluto, la quint'essenza dell’arte, che purtroppo oggi industria, politica e commercio non aiutano. Progresso, industrializzazione e artigianato sfortunatamente non coincidono soprattutto nelle tempistiche. C’è troppa frenesia mentre l’artigianato richiede tempo, bisogna riscoprire la lentezza e l’essenzialità delle cose, togliendo il superfluo; perché questa è la chiave di volta del futuro».
Elisa Barchetta
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