La caduta di Zambon, Razzano (Pd): «Peccato, resistenza alla nostra offerta di dialogo»

Peschiera Riparte: «Abbiamo cercato il confronto, la partecipazione, la trasparenza ma ci siamo accorti che quanto promesso non è stato mantenuto».

Paolo Razzano

Paolo Razzano Portavoce del PD Milano Area Metropolitana

Storia di un dialogo mai intrapreso

«Quando un'amministrazione – dichiara Paolo Razzano, portavoce del PD Milano Area Metropolitana - non porta a termine il proprio mandato la sconfitta è di tutti. Nel caso di Peschiera è un peccato, perché il sindaco e la maggioranza sono stati eletti con un grande consenso e sulla base di un programma ambizioso. Sicuramente l'uscita dal PD dei consiglieri confluiti nella lista Peschiera Riparte è stata un errore, aggravato da un atteggiamento di forte resistenza alla nostra offerta di dialogo. La segreteria Metropolitana ha sempre agito per trovare una soluzione che garantisse la stabilità della maggioranza, con l'unico obiettivo di fare il bene dei cittadini». I dissidenti di Peschiera Riparte affidano al web il loro pensiero: «Le nostre dimissioni rappresentano l'epilogo di un progetto che non si è mai concretizzato, accantonato da chi ci aveva illuso che con lui la politica a Peschiera sarebbe potuta cambiare. C'è chi pensa che siamo contenti in questo momento ma non è così. Fin dai primi mesi di Governo abbiamo cercato il confronto, la partecipazione, la trasparenza ma ci siamo accorti che quanto promesso durante le elezioni non è stato mantenuto. Nell'ordine si sono susseguiti una serie di eventi che ci hanno indotto a fare una scelta sofferta ma responsabile e in linea con il compito assegnatoci dai cittadini: sorvegliare l'Amministrazione. Da lunedì sera avevamo i numeri per condizionare le scelte di questo Governo ma a lungo andare la diversa appartenenza politica tra noi e gli altri gruppi consiliari avrebbe di certo paralizzato la macchina comunale non giovando alla cittadinanza. Appreso che il Sindaco non aveva alcuna intenzione di dimettersi non ci restava altra scelta. Ora il Commissario prefettizio metterà finalmente mano alle delibere di consiglio che da un anno aspettano una soluzione e si occuperà dell'ordinaria amministrazione».