Cercare lavoro a 60 anni per poter vivere, e sentirsi lo stesso un “Vincente”

Poi la separazione, se non hai redito, l’amore “eterno” non basta.
I soldi che ti restano, lentamente finiscono. Cerchi un lavoro, qualsiasi, che sia… retribuito.
Primo passo, giro di conoscenze in cui ti accorgi  che “amici” avevi…
Poi ti rechi agli uffici Imps,  del Centro Impiego, ecc. tanta burocrazia, ma niente di concreto. Annunci sul giornale. Ma chi ti risponde, se almeno ti risponde.
Cronaca di un annuncio:
Per fortuna l’annuncio è gratuito ed il servizio di 7giorni è eccellente.  Faccio pubblicare il seguente:
Il giornale esce il giovedì, ma in giornata nessuna telefonata, così anche il venerdì,  il sabato e la domenica. Ma con sorpresa il lunedì di telefonate ne ricevo due.
La prima la scarto subito, dall’altra parte del telefono parla una voce con accento straniero  poco comprensibile e non capisco di che lavoro si tratti ne tanto meno dove si svolge.  La seconda invece è di una voce femminile, educata e schietta.
Mi invita per un colloquio, a Milano in via Sile, zona Corvetto per le 11, mi spiega che le opportunità di guadagno sono buone e che non vi è limite di età se si ha buona volontà.
La ditta si chiama “Professione Benessere” ed ha sedi in 72 nazioni nel mondo.
Prontamente mi reco all’appuntamento, trovo subito la via e mi trovo davanti a diverse vetrine sulla strada in cui stazionano diverse persone in attesa di entrare.
Entro e vengo accolto cordialmente, registrato con nome, cognome e recapito telefonico, poi mi fanno accomodare in una sala in cui vi sono una quarantina di persone di varie etnie per lo più giovani e maggiormente di sesso femminile. Mentre aspetto di essere chiamato vengo avvicinato da una graziosa signora che lavora per la ditta e si chiacchera un pò. Essa, dice che ha 63 anni ed è ragioniera. Mi spiega che il lavoro viene effettuato in “Multi-level”, si tratta di piazzare dei prodotti di benessere… Forse vedendo la mia espressione un po’ dubbiosa, mi chiede: “lei non sa cosa è il Multi-level?”, “francamente, no” rispondo e perciò mi invita a seguire la riunione che fra poco si terrà nella saletta sottostante ed a seguirla attentamente. Siamo poi tutti nella saletta in cui vi è uno schermo e un abile presentatore molto velocemente spiega tutto quello che la ditta fa e che cosa dovremmo fare noi per collaborare e guadagnare. Spiega che cosa è il Multi-level e cioè: “
“Il Multi-level marketing (MLM), Network marketing, vendita multilivello, o marketing multilivello è un metodo di distribuzione di prodotti o servizi che permette ad un distributore o venditore di crearsi una rete di distributori senza consistenti investimenti in denaro. Solitamente i singoli individui, acquistano una licenza identificativa un “codice” al quale vengono collegate provvigioni e sotto-distributori, possono svolgere attività di vendita indipendente per conto dell’azienda principale. I distributori vengono ricompensati in base ai beni o servizi distribuiti direttamente o da terzi nella loro rete di distribuzione, in percentuale sul fatturato globale dell’organizzazione, per differenza ed a scaglioni.” 
Il guadagno sarebbe fino al 50% sul prodotto venduto e poi di rendita del 5% su quello che vendonole persone che a tua volta ingaggi, praticamente come la signora che mi ha telefonato per essere io un suo sottolivello. Poi tra le righe viene detto che bisogna spendere circa 145 € per le pratiche di distributore autonomo (una licenza identificativa “codice”).
A questo punto mi viene un dubbio. Se poi si sommano le percentuali dei diversi livelli; ma quanto costa in realtà il prodotto (su cui non si mette dubbio per quanto riguarda la serietà, la preparazione in cui viene spiegato che nello staff vi è anche un premio nobel,  che viene usato da diversi atleti celebri e squadre di calcio ecc.) Il dubbio è che se si tolgono tutte le percentuali, le spese di pubblicità, sponsor, il packaging ecc.,al prodotto vero e proprio rimane ben poco.
È un po’ come i farmaci generici che si comprano in farmacia, il cui principio attivo è lo stesso di quello che ha un nome sul mercato e che costa molto di più.
Ma questi non sono farmaci, ma integratori alimentari derivati da elementi “naturali” e nessuno “obbliga” a consumarli, ma solo per i benefici che possono dare sia come natura in se stessa o come placebi ideologici su certe persone.
Dentro di me, penso che non è il lavoro che cercavo. Infatti dovrei proporre le varie linee di prodotti ad amici, parenti, andare nelle palestre, parlare credendo nel prodotto e convincere ad acquistarlo. Convincere  poi a diventare essi stessi promotori dello stesso diventando, io poi un “capo squadra” di queste persone che ha loro volta faranno altrettanto… ma fino a quando?
Come una classica “catena di Sant Antonio” che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita.
Non me la sento, e perciò ringrazio e me ne vado. Io penso che il lavoro, come lo è sempre stato, sia prestare un opera, manuale, di ingegno, artistica ecc. ed essere riconosciuta retribuendola per il tempo impiegato o il valore della stessa. Probabilmente questo “multi-level” avrà più successo come distribuzione capillare del prodotto, ma dovrà avere un tetto massimo oltre il quale non si può andare per via del numero degli abitanti di un paese che non è infinito, senza considerare le intersezioni, dato che miei amici possono essere anche amici di altri, ecc.
“I VERI PERDENTI SONO QUELLI CHE ABBANDONANO!” mi dicono quando saluto.
Ok, incasso il colpo, ma per rivincere metterò un altro annuncio e questa volta aggiungerò: “no Multi-level”. Anche se devo ammettere che è, senza dubbio un’opportunità in questi tempi da “fame” e crisi lavorativa,  per diverse persone che “non trovano il vero lavoro” sancito dalla Costituzione Italiana come Diritto.

Cesare SG Bianchi