Il Sud Est Milano fa squadra contro la violenza sulle donne

Inaugurato a San Donato il Centro Donna che accoglie, ascolta e sostiene le vittime di violenza, primo servizio della Rete antiviolenza che comprende i Comuni del distretto Sud Est Milano e Paullese

A disposizione gratuitamente avvocati, assistenti sociali, educatrici e psicologhe

I Comuni del distretto Sud Est Milano (Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Melegnano, San Donato, San Giuliano, San Zenone al Lambro, Vizzolo Predabissi) e del distretto Paullese (Mediglia, Pantigliate, Paullo, Peschiera Borromeo, Tribiano) insieme contro la violenza di genere. Da questa collaborazione, che comprende anche l’Azienda Sociale Sud Est Milano, l’Ats di Milano, l’Asst di Melegnano e Martesana, il Policlinico San Donato, le forze dell’ordine e altri operatori del terzo settore, è nato il Centro Donna di San Donato. 

«La violenza si esprime in diversi modi – commenta il sindaco sandonatese, Andrea Checchi - : aggressioni fisiche, verbali e sessuali, insulti, minacce, svalutazioni, umiliazioni, controllo e persecuzione (stalking). Quante stiano vivendo una di queste drammatiche situazioni e si sentano in pericolo possono contattare il Centro. Troveranno l’aiuto di personale qualificato, avvocati, assistenti sociali, educatrici, psicologhe, pronto ad assisterle e ad avviare, gratuitamente e garantendo la riservatezza, un percorso personalizzato per superare la violenza». Nei casi più delicati, potrà essere organizzato il trasferimento in strutture protette gestite dalla Fondazione Somaschi. Il servizio è già contattabile telefonicamente da chiunque ne abbia necessità al numero 02-36527138. (L’ubicazione del centro non viene volutamente diffusa per tutelare la privacy e la sicurezza delle future utenti, ndr).

«Ritengo – conclude Caterina Molinari, sindaco di Peschiera Borromeo, Ente capofila del distretto Paullese – che sia un dovere civico ed etico occuparsi della lotta alla violenza sulle donne. Dobbiamo impegnarci attivamente affinché nessuna donna sia più vittima di violenza e che il fenomeno del femminicidio rimanga solo il ricordo di una cultura sbagliata, ingiusta e violenta. Ringrazio i nostri distretti sociali che hanno reso possibile la progettazione e la realizzazione di questo importante nuovo servizio territoriale».

Redazione Web