Debito pubblico: o lo gestiamo subito, oppure dovremo destinare gran parte del patrimonio nazionale per sanarlo

Venerdì 4 novembre oltre duecento ragazzi che seguono il corso Crescere con la Buona Politica hanno potuto apprezzare una lunga e interessante lezione tenuta da Oscar Giannino dedicata al debito pubblico: un problema legato alla crescita del nostro Paese che dovrebbe essere a portata di tutti coloro che esercitano il diritto-dovere all’atto del voto, a prescindere dagli studi di ciascuno.

Ho appreso che un serio esame del debito pubblico va fatto tenendo bene in mente la specifica vocazione produttiva del Paese. Nel caso specifico, l’Italia oggi deve necessariamente crescere di più. E non va dimenticato che il nostro Paese gode di uno strepitoso punto di forza: tra tutti i Paesi avanzati è il più patrimonializzato. L’alternativa, quindi, come ci ha spiegato Giannino, è duplice: o gestiamo il debito pubblico in modo che diventi un volano per consentire investimenti nel futuro, oppure dovremo destinare una quota elevatissima di questo patrimonio per abbattere quote di debito pubblico. Ciò non toglie che le difficoltà economiche che viviamo in questi mesi sono figlie degli errori della politica e dei regolatori, non solo dei mercati. È facile, ci ha detto Giannino, battere le mani a chi propone la patrimoniale, ma prima di giungere a questa è necessario chiedere alla politica di assumere decisioni serie e di parlare il linguaggio della responsabilità. Per curiosità, ma anche per dovere d’informazione, collegatevi al sito Chicago-blog.it e vedrete un contatore che mostra la crescita del debito pubblico ogni tre secondi. Un contatore che dovrebbe essere installato in tutte le piazze d’Italia e di fronte ai palazzi del potere!