è necessario il ripensamento delle Istituzioni, ma non è possibile abolire in toto le Province. Vi spiego perché

Rappresentando l’1,5% della spesa pubblica complessiva del Paese, con un personale politico che incide per il 5,5% sulle spese per gli organi istituzionali, la Provincia è l’ente meno oneroso per le casse dello Stato e, di conseguenza, per i cittadini. Risparmiare, tagliando sulla spesa improduttiva e ottimizzando i costi, è però doveroso. Si deve procedere innanzitutto attraverso il dimensionamento dei vari enti, istituendo le Città metropolitane, peraltro già previste dalla Costituzione, e accorpando Province e Comuni più piccoli, al fine di garantire adeguate dimensioni territoriali e di popolazione. Non si può pensare, infatti, di eliminare in toto questo organismo, perché tematiche come trasporti pubblici, viabilità, ambiente e sviluppo territoriale non sono governabili a scala cittadina o regionale.
La Provincia di Milano, in particolare, è l’unica indipendente da Roma dal punto di vista finanziario. Il federalismo in questo caso può già considerarsi attuato: non solo il territorio del milanese è autonomo rispetto allo Stato centrale, ma ha un saldo positivo di 16 milioni di euro. In altre parole, la nostra Provincia è in grado di provvedere a se stessa con il solo utilizzo di mezzi propri, ottenendo inoltre dei ricavi.