Peschiera, da “Nota” a “Voce” ma sempre “democratica”

Mentre il gruppo Consiliare si spacca, nasce il nuovo mezzo di informazione del Partito Democratico cittadino, Peschiera Bene Comune critica l’iniziativa

La prima pagina di Voce Democratica

La prima pagina di Voce Democratica

«Non ci bastano le “informazioni” urlate su Facebook dagli oppositori del Sindaco, non ci si può limitare a cliccare mi piace né, dopo aver letto i 140 caratteri tipici dei social network, pensare di avere la verità in tasca», con queste affermazioni contenute nel suo editoriale,  la direttrice di “Voce Democratica” Beatrice Parodi,  annuncia la nascita del nuovo mezzo di propaganda politica Otto pagine patinate che ricalcano l’esperienza di “Nota” il giornale periodico che in questi ultimi sei anni ha caratterizzato, da principio l’azione politica della lista di Base Democratica e SEL, poi l’evoluzione dei due soggetti in “Nota con Enrica Colombo” . A scriverci su, oltre al Sindaco di Peschiera Borromeo Luca Zambon anche il Presidente della nuova Associazione Commercianti  Mauro Reginella  e il Presidente della Consulta della Cultura Nadia Confalonieri . In redazione la collaudata squadra di “Nota”: Carmine Autuori, Cristina Amidani, Claudia Bianchi, Jessica Berloto, Wanda Buzzella, Cesare Cerea, Silvio Chiapella, Katia Cognata, Enrica Colombo, Giuseppe Iosa, Cecilia Surano.  La nascita del nuovo strumento politico avviene nel momento peggiore del dopo elezioni per il Partito Democratico, che ha visto la fuoriuscita dal gruppo PD di numerosi Consiglieri comunali e di alcuni Assessori. Dilaniato da una contrapposizione interna senza precedenti  il Partito Democratico peschierese guidato dal nuovo Segretario Giuseppe Iosa tenta così di risalire la china.
Dalle pagine di “Voce” anche il pensiero di  Cesare Cerea, esponente democratico, fine conoscitore della politica e padre nobile di Luca Zambon, per  il momento di crisi che il  Partito Democratico peschierese sta passando. Cerea, paragona l’attuale situazione nazionale a quella cittadina: «Renzi ha rilanciato un partito che vuole conquistare l’opinione pubblica, senza limitazioni di confini sociali: si dialoga con i cittadini senza preclusioni. Questo processo è vissuto da alcuni oppositori come un esproprio, quasi che cercare più consenso e allargare l’influenza siano un cedimento. La resistenza molto minoritaria nel PD di Peschiera all’ingresso di forze civiche è stata l’espressione locale di queste posizioni, a ciò si aggiunga l’incapacità di confrontarsi senza pregiudizi».
Il vicesindaco Enrica Colombo invece sceglie di difendere la scelta di nominarla Assessore e risponde dalle pagine di “Voce”, a tutti  quelli che accusano Zambon di aver  concesso troppo spazio in Giunta ai componenti della ex lista Nota: «Come se alcune presenze competenti non fossero utili, e diciamo pure necessarie, a sostenere il lavoro di una Giunta composta prevalentemente da persone  alle prime armi, del tutto inesperte di questioni amministrative».
L’Associazione Peschiera Bene Comune dal suo sito lancia una “Riflessione sulla neonata Voce Democratica” criticando l’iniziativa:
«La lettura della neonata “Voce Democratica” ci consente finalmente di capire le cause dell’attuale difficoltà  del sindaco : Facebook  e le cattive compagnie (con relativa macchina del fango). Ora va bene che ognuno ha diritto di esprimere come meglio crede le proprie opinioni, che si possa oscillare tra la necessità della banda larga e la demonizzazione di Facebook  (troppo aperto e poco controllato), però per favore chiediamo che ci sia risparmiato il solito pistolotto sulla buona politica del PD e i cattivissimi che come la banda Bassotti tentano in tutti i modi di turbare l’idilliaco clima interno del partito di maggioranza. Dalla fine del 2008 abbiamo assistito ad un continuo rimescolamento di posizioni interne ed esterne, abbandoni, espulsioni, fratture, ricomposizioni, faide, epurazioni, cambi di casacca, ripensamenti, pentimenti, folgorazioni sulla via di Damasco, ma nessuna autocritica. E quando finalmente il fiume sembrava tornato definitivamente nel proprio alveo, l’ennesima esondazione. Con consiglio comunale degno di una seduta psicanalitica fatta in una sede non appropriata. Questa è la vera anomalia di Peschiera Borromeo : il Partito Democratico non riesce a produrre una politica unitaria. Le motivazioni non le conosciamo, anche se al riguardo abbiamo le nostre opinioni ben precise. Ma il paese non può ruotare intorno alle manovre di una vecchia guardia che butta negli occhi il fumo del cambiamento, per mantenere intatto il proprio potere. I cari vecchi restano sempre i soliti gattopardi, con la scusa di una presunta esperienza, che all’atto pratico sfocia sempre in rissa da bar. E ci tocca anche sentirci impartire lezioni di coerenza da persone che hanno tra le loro fila elementi di spicco con incarichi istituzionali, che negli ultimi 10 anni hanno cambiato tessera quattro o cinque volte (scusate ma abbiamo perso il conto). Ad ognuno il suo ruolo e le proprie responsabilità».

Giulio Carnevale