San Donato, la protesta dei lavoratori Eni e Saipem scende in piazza

Contro il piano di dismissioni di Eni e lo smantellamento di Saipem, hanno manifestato 400 lavoratori che chiedono certezze sul proprio futuro

8mila lavoratori Saipem sparsi per il mondo rischiano il proprio posto di lavoro

San Donato Milanese, sono quattrocento i dipendenti di Eni e Saipem che si sono riuniti per protestare contro le scelte delle rispettive aziende. Hanno manifestato ai piedi dei palazzi uffici della città, dando vita a due ore di sciopero, in concomitanza con le altri sedi italiane

Per quanto riguarda Eni, a far discutere è il piano industriale, che prevede di far decadere tutto ciò che non è “oil”, cosa che significherebbe un totale disinteresse del Gruppo nei confronti del settore della chimica. Il rischio disoccupazionale è di conseguenza molto alto, se si considera che il settore in questione occupa circa 5mila dipendenti, che lavorano nella ditta chimica che ha sede proprio a San Donato.  Il collegamento tra i due gruppi di manifestanti è dato dal fatto che il Gruppo Eni detiene il 30% di Saipem, per questo motivo gli scioperanti nella giornata di ieri, ad un certo punto sono confluiti in un’unica grande protesta. 

I lavoratori di Saipem sono invece preoccupati dalla revisione affrontata dalla società, che prevede lo smantellamento delle attività “non essenziali”, dopo la mancata (o meglio, sfiorata) cessione all'estero. Chiamando in causa i numeri, saranno più di 8000 i dipendenti Saipem sparsi per le sedi di tutto il mondo, che perderanno il proprio posto di lavoro. A fronte di questa situazione, i sindacati chiedono certezze: «come sindacati – ha dichiarato a “Il Cittadino” Paolo Ventura per la Cisl -  attendiamo che ci venga presentato un piano industriale chiaro da poter discutere». La protesta non accennerà a spegnersi, piuttosto a rinfocolarsi, con la grande manifestazione in programma a Roma il 5 dicembre

1 commenti

Angelo :
la Saipem è stata la mia famiglia x 29 anni a cui ho dato tutto, ed essa mi ha fatto crescere e mi ha dato da vivere con dignità. NON PUÒ FINIRE COSÌ !!! | sabato 28 novembre 2015 12:00 Rispondi