Niente sale slot a Spino d’Adda: la Giunta applica il decreto regionale sulla distanza minima dai luoghi sensibili

Dopo lo sconto sulla Tari agli esercizi che rinunceranno alle macchinette mangiasoldi, prosegue la lotta di Spino contro le ludopatie

Il provvedimento diventerà parte integrante del Pgt

Non si ferma a Spino d’Adda la lotta dell’Amministrazione contro la piaga sociale del gioco d’azzardo patologico. Risale infatti alle scorse settimane la decisione di applicare uno sconto pari al 10% della Tassa sui rifiuti a tutti quei locali pubblici, come ad esempio bar e ristoranti, che rinunciano all’installazione di slot machine, videopoker ed ogni altro genere di macchinetta mangiasoldi. Ora la Giunta spinese compie un passo in più, deliberando l’applicazione del decreto attuativo di Regione Lombardia sulla distanza minima di 500 metri che le sale per il gioco d'azzardo devono rispettare dai cosiddetti “luoghi sensibili” come, ad esempio, spazi verdi pubblici, scuole, chiese, luoghi di aggregazione e strutture operanti in ambito sociosanitario. A seguito di questo provvedimento, a Spino di fatto non potranno aprire sale d’azzardo, poiché sul territorio non sono individuabili punti che possano trovare un'adeguata collocazione rispettando le distanze imposte dalla normativa regionale rispetto ai luoghi sensibili. «In attesa di una legge nazionale in merito – ha commentato il sindaco spinese, Paolo Riccaboni - i sindaci fanno quello che possono. Gli apparecchi presi in considerazione dalla deliberazione regionale in esame (tra cui, in particolare, slot machine e videolottery) paiono i più insidiosi nell’ambito del fenomeno della ludopatia, in quanto, a differenza dei terminali per la raccolta delle scommesse, implicano un contatto diretto tra l’utente e la macchina, senza alcuna intermediazione umana. Secondo alcune stime americane la ludopatia può interessare il 2-4% della popolazione, rappresentando dunque anche un importante problema di salute pubblica».
Redazione Web