Le mani della ‘Ndrangheta anche sulla Tem: un’impresa mafiosa aveva 2 sub-appalti da 450mila euro

La scoperta è stata effettuata nell’ambito di una recente inchiesta della procura antimafia di Milano, che ha portato all’arresto di 13 persone

Cantiere Tem

Cantiere Tem L'ombra della 'Ndrangheta sulla Tangenziale Est Esterna

La procura antimafia di Milano, coordinata dal Pm Ilda Bocassini, ha portato alla luce gli interessi che la ‘Ndrangheta aveva all’indirizzo della Tem, la Tangenziale Esterna di Milano, tutt’ora in fase di realizzazione. La scoperta è maturata nell’ambito dell’operazione “Quadrifoglio”, che ha visto il Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri effettuare nei giorni scorsi 13 arresti tra le province di Milano, Como, Monza e Brianza, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Ai fermati, legati a vario titolo alla cosca dei Galati, sono contestati i reati che vanno dall'associazione di tipo mafioso alla detenzione e porto abusivo di armi, dall'intestazione fittizia di beni al reimpiego di denaro di provenienza illecita, e ancora, abuso d'ufficio, favoreggiamento, minacce e danneggiamento mediante incendio. Nello specifico, la procura milanese ha appurato come una impresa edile riconducibile alla mafia calabrese detenesse due sub-appalti da 450mila euro complessivi nei lavori per la Tem. Di fatto, all’azienda di costruzioni era stato attribuito il “certificato anti-mafia”, poiché l’attuale titolare risultava di fatto essere incensurato, ma le indagini del Ros hanno evidenziato la reale natura della società. Proprio questa scoperta ha fornito ai magistrati una ulteriore conferma circa le nuove modalità con cui la ‘Ndrangheta tenta di infiltrarsi nelle opere pubbliche, soprattutto al Nord. Le cosche si servono cioè di quella che è stata definita una “zona grigia” di professionisti collusi, che comprendono notai e commercialisti, che di fatto non commettono reati e quindi forniscono alle organizzazioni malavitose facciate legali e “pulite”. 
Redazione Web