Opera, Polizia Locale sgomina traffico illecito di rifiuti alla piattaforma comunale

Eespulsi i due pluripregiudicati stranieri che gestivano rifiuti e posti letto abusivi in baracche e nella piattaforma ecologica comunale

Opera (7 marzo 2017) – Si è conclusa con l’arresto di due stranieri, pluripregiudicati, l’indagine condotta dagli agenti della Polizia Locale di Opera. I due, uno di questi con decreto di espulsione datato 2010 ma ancora in Italia, sono stati fermati all’interno di strutture che occupavano abusivamente. Dalle ricostruzioni i due sarebbero responsabili di un traffico illecito di rifiuti e del furto di elettricità pubblica.  Tutto è iniziato qualche settimana fa. In un’area della zona industriale, intorno alla piattaforma ecologica, erano stati notati movimenti sospetti, che sono oramai divenuti la norma in tutte le strutture comunali che raccolgono i rifiuti. Nomadi ed extracomunitari sono infatti soliti asportare rifiuti per poi smontare le parti di loro interesse e abbandonare il resto nelle campagne adiacenti, così come avveniva anche a Opera dove, oltre a dovere quasi quotidianamente fermare queste attività si è costretti a continui interventi nelle aree circostanti per ripulire quanto abbandonato sui cigli delle strade, in campagna o nelle rogge.
Ieri mattina la Polizia Locale operese, dopo avere monitorato con telecamere e appostamenti i traffici illeciti, ha effettuato un blitz nell’ufficio della piattaforma: al suo interno un marocchino che aveva forzato la porta, attivato le stufe elettriche e ancora dormiva. L’uomo, E.M. del 1971 originario del Marocco era già stato denunciato dalla Polizia operese nel 2009 per avere occupato altre strutture comunali e per la mancanza del permesso di soggiorno. A seguito di quell’intervento era stato espulso, anche per i numerosi precedenti per spaccio di droga, nel 2010 ma senza mai lasciare l’Italia. Adesso è stato denunciato x furto di elettricità occupazione di strutture pubbliche e permanenza irregolare sul territorio italiano.
L’altro fermato è invece uno dei nomadi che occupava una baracca di cantiere abbandonata, sempre nella stessa zona, su area privata da cui controllava l’accesso alla piattaforma ecologica. Rumeno di 30 anni, C.B. senza fissa dimora in Italia, era già stato denunciato per numerosi furti e per occupazioni abusive di edifici pubblici anche a Opera. Dopo l'ultima denuncia della Polizia Locale di Opera si era disfatto dei documenti per non essere identificato. Dopo averlo ripreso nei giorni precedenti è stato sorpreso con le chiavi della baracca e portato in Questura.
Dalle indagini della Polizia Locale era emerso che la baracca abbandonata e fatiscente era diventata il punto d'appoggio per alcuni nomadi della zona che si passavano la chiave per dormire al suo interno. Tutti entravano in discarica, forzando gli accessi, per prendere oggetti da rivendere ai mercatini o per recuperare rame e metalli. Inoltre usavano la base anche come appoggio dopo furti portando al suo interno tv e altri oggetti, che poi venivano smistati, oltre le matasse di cavi elettrici da cui estrarre il rame. I nomadi, inoltre, invitavano gli extracomunitari di passaggio a dormire nell’ufficio della discarica, probabilmente facendosi pagare una sorta di affitto, mentre gestivano un probabile racket dei furti di rifiuti nella struttura comunale.
«Ancora due stranieri con un’infinità di precedenti che corrispondono ad un’infinità di furti, rapine e scippi, spaccio di droga e molto altro. Un’infinità di delitti contro altre persone - il commento del Sindaco di Opera Ettore Fusco - vittime di un sistema che non le protegge mentre non ci sono leggi applicate in modo fermo per punire chi non rispetta un paese troppo ospitale. Oggi sono un marocchino ed un rumeno, che saranno espulsi dall’Italia ma non la lasceranno oppure ci torneranno, e sono solo una goccia in quell’oceano di illegalità tollerata da uno Stato compiacente rappresentato da prefetti e questori che anziché tutelare la nostra sicurezza e accertarsi che le leggi siano rispettate, si preoccupano solo di portare altri immigrati sul nostro territorio cercando, per conto dei trafficanti di esseri umani, quei comuni, Cooperative e Caritas compiacenti e - concliude Fusco - pronte ad arricchirsi con il moderno mercato degli schiavi».