Aveva un cospicuo giro di clienti e si spostava nei campi, preferibilmente quelli di granturco, così da non essere visto dalle forze dell’ordine, ma alla fine è stato scoperto comunque. A.M., un 30enne marocchino conosciuto ai carabinieri con ben 6 nomi differenti, tutti ovviamente fasulli, lunedì 19 giugno è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di San Donato con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari gli hanno sequestrato 30gr di eroina e 4 di cocaina, più bilancino e materiale per il confezionamento, che il nordafricano nascondeva in una buca sottoterra, nei pressi di un albero. Senza fissa dimora e con numerosi precedenti, A.M. si spostava nei campi ai lati della Paullese, tra Mediglia, Pantigliate, Paullo e Settala. Da questi territori, e probabilmente non solo, proveniva il suo bacino di clienti che, lasciata la ex S.S. 415, si immettevano in una stradina di campagna seguendo le indicazioni del marocchino che, emerso dalla vegetazione, consegnava la droga e poi scompariva di nuovo. Una pattuglia dei carabinieri, però, resasi conto di quello strano e continuo via vai di auto in una zona così isolata, ha deciso di approfondire la questione. Fatta giungere un’auto con personale in borghese, gli uomini dell’Arma hanno imboccato la stessa stradina finché, in un campo di granturco, hanno notato il marocchino scavare nel terreno. A quel punto lo hanno fermato ed hanno scoperto che il nordafricano stava recuperando il suo “tesoretto” fatto di stupefacenti. Identificare A.M. non si è rivelato facile, poiché l’uomo non aveva documenti con sé e risultava schedato con diversi nomi. Alla fine però sono scattate inevitabili le manette, assieme al sequestro di tutto lo stupefacente.