La Provincia dice no: il compostore a Bustighera di Mediglia non si farà

La frazione di Bustighera, a Mediglia, può tornare a dormire sonni tranquilli: è arrivato il “no” della Provincia di Milano per la costruzione del compostore, un progetto di MSE (Mediglia Servizi Ecologici) che sarebbe dovuto diventare uno dei più importanti impianti per il trattamento dei rifiuti, trasformati in concimi (compost, appunto) o gassificati per produrre energia.

Già la proposta di costruire un gassificatore a Bustighera era stata bocciata dal Consiglio provinciale nel marzo 2009, motivo per cui la società ha avanzato un ricorso. Il complesso compostore-gassificatore sarebbe dovuto nascere laddove sorgeva il tritovagliatore medigliese, chiuso dal 2007 a seguito di un incendio colposo. «Decadute le autorizzazioni concesse», questo si legge nella disposizione dirigenziale della Provincia di Milano del 27 novembre 2012: tra le motivazioni della revoca del provvedimento iniziale vi è la valutazione delle osservazioni del Comune di Mediglia raccolte nella delibera di giunta del 24 novembre 2011, in cui era stato espresso parere contrario al progetto del nuovo impianto. I lavori, tra le altre cose, non erano stati iniziati nei tempi previsti.
«Credo che sia una vittoria dell’Amministrazione comunale e della cittadinanza che ci ha supportato in questa battaglia - ha commentato il primo cittadino di Mediglia, Paolo Bianchi -. Era una nostra promessa durante la campagna elettorale, un argomento fortemente sentito dalla comunità: appena insediati abbiamo ricostituito la Commissione Gassificatore, mettendovi alla presidenza l’opposizione, e ora, dopo un anno e mezzo di percorso, abbiamo finalmente raccolto i frutti di tanto lavoro svolto». Non solo la comunità medigliese aveva a cuore il problema del compostore, e di conseguenza del gassificatore, ma anche tutti i Comuni limitrofi come Colturano, Paullo e Tribiano, già coinvolti dall’incendio del tritovagliatore e recentemente risarciti per i danni provocati.

Francesca Tedeschi