L’amarezza e le opinioni, raccolte a caldo, dei candidati sconfitti e delle loro liste

«Abbiamo raccolto molti voti, non ci aspettavamo di vincere, ma, tutto sommato, speravamo di raccogliere un consenso più ampio. Mi dispiace molto di più per Mediglia che per me stesso – ha dichiarato Pierangelo Avanzi –. Bianchi ha fatto il suo in questa campagna elettorale, non ho nulla da recriminare a lui. I Cittadini per Mediglia, che hanno deciso di schierarsi con la Lega, hanno raccolto molti voti a Bustighera: se avessero deciso di schierarsi con noi, i loro voti avrebbero fatto la differenza». Avanzi, inoltre, ha dichiarato perplessità anche sulle scelte del PD: la lista Fare Mediglia, infatti, avrà solo due consiglieri, che saranno Scarabottolo e Andena. Il PD, quindi, non avrà alcuna rappresentanza.
Nello Scarabottolo, candidato sindaco per Fare Mediglia, ha dichiarato: «Evidentemente il nostro progetto non è stato capito. Auguri a chi, invece, è stato capito. Mediglia perde una grande opportunità, quella di essere governata da una squadra di persone di grande qualità». Carla Andena, capolista ed ex sindaco, ha invece fatto sapere: «Io rispetto gli elettori, e se questa è stata la loro scelta non mi dispiace che sia caduta su Bianchi».
Per quanto riguarda invece la lista della Lega Nord e dei Cittadini per Mediglia, è stato sentito Silvano Piazza, referente per la stampa. «Sapevamo già che Paolo Bianchi avrebbe vinto. Quello del PDL è un simbolo forte, che attira anche chi di politica ne sa poco. Il PD ha perso perché aveva Carla Andena nella lista con cui si è presentato alle elezioni». Piazza ha inoltre spiegato il perché della sua scelta di allearsi con la Lega: «Non ci siamo uniti al PDL perché, per noi, il punto fondamentale era il rinnovamento della Giunta. Mi aspettavo uno scarso apporto di voti per merito della Lega Nord, che in questo Comune attira pochi consensi. A chi mi accusa di avere fatto le mie scelte per manie di protagonismo, rispondo che, se fossi rimasto con il PDL, avrei vinto. Ma ho fatto una scelta di coerenza, e non di potere».