«Se arrivi in una pubblica amministrazione senza spinte, vieni isolato, se dai fastidio a qualcuno»

Il Comune dovrà risarcire Salvaderi e pagare le spese processuali.

La causa per mobbing che vedeva opposti la precedente Amministrazione di Mediglia e Amleto Salvaderi, ex responsabile dei lavori pubblici dell’ufficio tecnico del Comune, dopo quattro anni è arrivata a una sentenza: il Comune ha perso, e dovrà pagare, oltre alle spese processuali, 5.000 euro per i danni biologici riscontrati in Salvaderi.
La vicenda era infatti iniziata nel 2007, quando Salvaderi, presente all’ufficio tecnico dall 1982, avendo vinto un concorso pubblico, e responsabile dei lavori pubblici dall’arrivo dell’Andena, venne trasferito al servizio della Polizia locale di Mediglia. «Un paio di mesi prima – fa sapere Salvaderi – erano state assunte la figlia di un assessore, la nuora del sindaco, la moglie di un consigliere comunale e un altro dipendente. Una volta trasferito, sono stato lasciato per quattro anni senza alcuna funzione ufficiale. Ciò mi ha provocato danni professionali, economici e personali: sono rimasto senza fare niente pur avendo delle qualifiche».
La sentenza, emanata durante l’udienza definitiva del 4 ottobre, ha condannato il Comune per non avere ottemperato all’inquadramento contrattuale del dipendente, con atti non trasparenti.
«Non ho nulla contro l’attuale Amministrazione – ha dichiarato Salvaderi – che, giustamente, aveva detto che si sarebbe mossa a seconda della sentenza del giudice. Ora avrà attivato le procedure necessarie per sistemare la situazione».
Salvaderi, inoltre, potrebbe chiedere, oltre al danno biologico di tre mesi riscontrato dai periti, periodo in cui il dipendente è rimasto in cura dallo psichiatra, il danno professionale: «Condannato il Comune per condotta anti contrattuale rispetto alle mie funzioni, riscontrato e sentenziato dal giudice un danno biologico motivato dall’attività lavorativa, necessariamente deve esistere anche un danno professionale. Attendo di leggere la sentenza, che non è ancora stata depositata, e poi deciderò come muovermi». Infine, conclude: «La morale della vicenda è questa: se arrivi in una pubblica amministrazione senza spinte e scegliendo la strada ufficiale, vieni isolato se dai fastidio a qualcuno».
Silvia Arrigoni