Tentò di rapire una neonata alla Mangiagalli: 33enne di Mediglia va a processo

A seguito di un aborto spontaneo, la donna di origine ecuadoriana aveva finto di essere ancora incinta. Poi aveva cercato di sottrarre una bimba presso la clinica milanese

Prossima udienza il 14 dicembre

Aveva finto di essere ancora incinta a seguito di un aborto e poi, in prossimità del “parto”, ha cercato di rapire una neonata alla clinica Mangiagalli di Milano, salvo poi essere bloccata e arrestata. Si è aperto nei giorni scorsi presso il Tribunale di Milano il processo a carico di una ecuadoriana 33enne residente a Mediglia, che dovrà difendersi dalle pesanti accuse di sequestro di persona aggravato e sottrazione di minore. I fatti risalgono al 10 luglio scorso.  La donna si era introdotta nella struttura durante l’orario di visita parenti e, fingendosi infermiera, aveva preso la bimba appena nata di una coppia di moldavi, affermando di doverla portare ad eseguire gli ultimi controlli pre-dimissioni. Mentre la 33enne si stava dirigendo con la piccola verso l’uscita, però, un’ostetrica l’aveva bloccata ed aveva recuperato la neonata, riconsegnandola ai genitori. Successivamente la medigliese, in forte stato di shock, era stata arrestata dai carabinieri che, avviate le indagini, hanno successivamente chiarito le ragioni dietro il tentato rapimento. La donna aveva infatti tenuto nascosto di aver avuto un aborto spontaneo per paura di essere lasciata dal compagno. Quindi, ingrassando di qualche chilo, aveva simulato per mesi di avere ancora in corso la gravidanza e poi, in prossimità del presunto parto, ha compiuto il suo gesto. Dopo circa 4 mesi di carcere, la 33enne si è quindi presentata alla sbarra per affrontare il processo. L’imputata si è dimostrata profondamente pentita ed ha chiesto perdono, offrendosi di risarcire la famiglia della bimba per la sofferenza causata. La prossima udienza è fissata per il 14 dicembre.
Redazione Web