Alla Fondazione Castellini un “Pomeriggio in Lirica”

La musica classica richiede un orecchio brillante, capace di una passione totalizzante per il suono. Racconta di quando, nel continente, era all’opera un principio di armonia, allorché la musica era fatta degli stessi elementi della creazione. Il 12 dicembre, l’Auditorium della Fondazione Castellini ha offerto gratuitamente, a più di 100 partecipanti, accolti dal tenore scaligero Pippo Veneziano, 15 brani dei maestri dell’Opera; scritti prima che la meccanizzazione dell’impresa, le rivoluzioni, l’africanizzazione dei generi popolari e la comunicazione globale aprissero gli occhi del mondo sull’azione dei principi dialettici, introducendo il jazz, il rock’n’roll, la techno, l’industrial, espressioni che hanno conquistato pari dignità con la musica sinfonica. Claudio Del Tin, gran padrone della scena, con la sua scuola di promettenti soprani, tenori, baritoni e bassi, ha regalato ai visitatori torrenti di emozioni sulle arie di Verdi, Puccini, della canzone napoletana e della migliore musica leggera, e ha strappato il plauso entusiasta delle ospiti della fondazione. Al pianoforte il maestro Salvo Sgrò, anch’egli dalla Scala. Giorgio Canevari, dell’associazione culturale “E…20 con noi” è il curatore, un fiume d’energia e fiducia nel progetto. «Stiamo lanciando in zona la passione per la lirica – dice – nella politica che fu di Pavarotti. Abbiamo organizzato questo concerto due volte a Pantigliate, una a Merlino e una a Paullo al Caffè Novecento, adattissimo all’occasione. Una collaboratrice dell’associazione ha la mamma qui in Castellini, così, con l’aiuto di Liliana Sforza, l’animatrice della fondazione, abbiamo allestito. Il futuro? Un Rigoletto in primavera, al Cinema-Teatro Centrale di Pantigliate, e un concorso lirico nazionale per giovani», conclude. Offrendoci un brindisi; forse meno lirico di quello de “La Traviata”, ma ugualmente capace di scuotere l’applauso dell’anima.

 

Marco Maccari