Corteo di bici per Altea Trini da tutto il Sud Est Milano. Poche autorità cittadine alla manifestazione che ha coinvolto centinaia di ciclisti

La politica ora faccia qualcosa. Chiaro il messaggio della manifestazione di domenica 18 novembre e grandissimo il riscontro dei cittadini all’invito di Federazione Italiana Amici della Bicicletta e di L’Abici. Il Sud Est Milano si mobilita per dire basta: i ciclisti partono dalle loro città e riempiono le strade per raggiungere Casalmaiocco.

Più di 150 le biciclette radunate assieme ai loro proprietari, in casco e gilet catarifrangenti, dinanzi al Municipio. Alle 15:40 Comitato NoTem, Comitato Vivere Meglio la Città (Melegnano), Circolo Legambiente Arcobaleno (Melegnano e Cerro al Lambro), WWF SudMilano, La Stazione delle Biciclette (San Donato Milanese), Associazione KM Zero (Melegnano), Gruppo #salvaiciclisti (Pavia), Banca del Tempo (Melegnano), Comitato Genitori Democratici (Melegnano), Gruppo di Acquisto Solidale (Melegnano), Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, Fiab Ciclobby (Milano) hanno sfilato silenziosamente fino al ciglio di strada su cui vegliano mazzi di fiori freschi in ricordo di Altea Trini, 17enne lodigiana che ha perso la vita per colpa della violenza stradale. Siamo nel punto della Sordio-Bettola - la SP159 - teatro di molteplici incidenti e per il quale da dieci anni i residenti chiedono la creazione di una rotatoria che inibisca i rischi del traffico. Il silenzio delle istituzioni locali non si rompe neanche in quest’occasione: le massime autorità cittadine non hanno presenziato l’evento.
Le telecamere della Rai e delle emittenti locali hanno documentato lo svolgersi di una manifestazione assai partecipata: «Diamo la nostra solidarietà - dichiara Giacomo Maraschi, 42enne responsabile di KM Zero - chiedendo iniziative politiche per la sicurezza stradale dei ciclisti». Lo chiedono anche gli Scout di Casalmaiocco per voce di Carla Camocardi, con toni pacati e «senza puntare dita contro nessuno. Quell’incrocio è un pericolo: 15 anni fa due ragazzi vi persero la vita».
Accanto al luogo che ha visto gli ultimi istanti di Altea, la presidente di L’Abici di Melegnano nonché membro del coordinamento regionale Fiab, Giulietta Pagliaccio, ha chiesto alcuni istanti di composto ascolto. «La verità su queste vicende è che il Codice della Strada non viene rispettato. Non intervenire nella questione è una precisa volontà politica». Prende la parola Lupina Spagnolelli di Ciclobby: «Quanto è successo in questo luogo va oltre la rabbia e il dolore. Difficile non riconoscervi l’omicidio. Non si può arrivare a colpevolizzare chi esce in bicicletta e non resta al sicuro in casa. Addio Altea: ti chiediamo scusa per non essere riusciti a evitare tutto questo». Poi un minuto di silenzio, e squillano i campanelli delle bici. Per Altea.
Marco Maccari