Merlino contro le infiltrazioni mafiose nell’edilizia

Sebbene ad oggi non siano state riscontrate infiltrazioni mafiose sul territorio di Merlino, il primo cittadino, Giovanni Fazzi, e il Prefetto diLodi hanno sottoscritto il protocollo di legalità, strumento preventivo e operativo.

Uno strumento operativo per difendere la legalità sul territorio. Nella mattinata del 28 marzo, presso il Palazzo Carcassola - Grugni di Marzano, il sindaco di Merlino, Giovanni Fazzi, e il prefetto di Lodi, Pasquale Gioffrè, hanno sottoscritto un protocollo per tutelare i cittadini, l’ente locale e le imprese, da possibili infiltrazioni mafiose nel settore dell’edilizia e urbanistica privata. Un documento che è stato redatto dall’ingegnere Luca Bertoni e dall’architetto Serena Righini, responsabili dell’ufficio tecnico del Comune di Merlino. Si è trattato, secondo le parole del primo cittadino Fazzi, di una giornata unica per la sua rilevanza. L’ Amministrazione, infatti, ha scelto di estendere la direttiva del 23 giugno del 2010 siglata dal Ministero dell’Interno sui Controlli antimafia preventivi e indirizzata alle prefetture, alla realizzazione di opere private. Non solo, il Comune si assume la responsabilità della sicurezza sotto il profilo antimafia. Una presa di posizione che la Giunta e le parti che hanno sottoscritto il protocollo hanno deciso di intraprendere anche in vista dell’Expo e dei progetti sovra comunali che andranno a modificare il territorio del lodigiano, dalla Tem alla riqualificazione della Paullese. Occasioni che potrebbero attirare gli interessi della malavita. Un rischio che l’Ente locale non si sente di escludere, né tanto meno di correre. Piuttosto, la Giunta quasi un mese fa ha deliberato perché il Pgt fosse rispettoso del contesto naturalistico di Merlino, ben conscia del fatto che vi sono sul territorio cascinali dismessi da recuperare. Quindi, qualora un operatore privato volesse proporre un piano attuativo e scegliesse di aderire al protocollo di legalità, beneficerebbe di un bonus volumetrico pari all’8% della capacità fondiaria. Un benefit che vuole premiare l’imprenditoria che rispetta regole e norme nel nome della trasparenza. Per questo, fra gli obblighi a cui il soggetto privato deve attenersi, pena consistenti sanzioni, vi è per esempio quello di comunicare all’Amministrazione gli importi dei contratti stipulati e l’elenco delle imprese appaltatrici, subappaltatrici e subcontraenti impegnate nello smaltimento dei rifiuti, nella fornitura di servizi e nel trasporto di materiali quali terra, calcestruzzo e bitume. O ancora dovrà essere istituito un sistema telematico per monitorare gli ingressi dei lavoratori nel cantiere e dovrà essere garantita la tracciabilità dei flussi finanziari. Il privato dovrà consegnare al Comune i nominativi dei soci, i relativi casellari giudiziari, le generalità e i codici fiscali delle persone delegate ad accedere ai conti correnti. Inoltre, dovrà essere prevista una clausola che permetta, qualora vi fossero informazioni antimafia, l’automatica revoca dei contratti di appalto e subappalto. Queste sono solo alcune delle condizioni che hanno già deciso di sottoscrivere le sezioni di Lodi di Cgil, Cisl, Uil, Confcommercio, Assimprendil/Ance, Unione artigiani, Confartigianato, Avviso Pubblico, che erano presenti all'evento.

Alessandra Moscheri