Milano, asta deserta per i resti dell'ex impero del vino di San Colombano
Nessuna offerta per gli ultimi resti dell’ex impero del vino che la società “Met sas” voleva realizzare, prima del suo fallimento, sulle colline fra San Colombano, Miradolo e Graffignana, a cavallo fra le province di Lodi e Pavia.
Il tutto per una cifra di poco superiore ai 6 milioni di euro. «Se applicassimo i parametri che vennero usati quando noi comprammo, allora quel che resta dovrebbe valere intorno al milione e mezzo di euro e non i quasi 3 stimati dal perito del tribunale» aggiunge Volpe, che con la “Poderi San Pietro”, dopo investimenti importanti sul fronte della qualità, sta esportando i vini di San Colombano anche in America e in Cina. «In ogni caso Milano ci sta dando ottimi risultati – aggiunge Volpe - visto che siamo entrati presso gli ipermercati di una famosa catena della grande distribuzione e in alcuni blasonati ristoranti meneghini, con anche il mondo dell’alta moda che sta progressivamente scoprendo i nostri prodotti».
La nuova asta dovrebbe essere indetta entro 6 mesi, con un ribasso che potrà arrivare fino al 25 per cento. Quindi se venisse applicato lo sconto massimo, il valore totale dei due lotti scenderebbe quindi a 2 milioni e 160mila euro. «Con il giudice dobbiamo verificare alcune cose» spiega Giuseppe Ugo, il curatore fallimentare. Ieri infatti il legale della Neuroni Agrari ha fatto presente al giudice e al curatore fallimentare che la società da lui assistita ha in essere un contratto di affitto dell’avviamento della Poderi San Pietro che scade non prima del 2022. È auspicabile – commenta la Coldiretti Lombardia – che l’intero complesso possa restare in un contesto agricolo dove la coltivazione della vite a San Colombano e la produzione di qualità dell’unico vino doc del Milanese siano sempre coniugate alla valorizzazione economico-turistica della collina e delle sue aziende.