Arrestata la “banda dei caselli”: dopo i primi raid in Lombardia, si erano spostati in altre regioni d’Italia

Assalivano di notte i caselli presidiati di autostrade e tangenziali e, dopo aver minacciato violentemente il casellante con spranghe e martelli, si facevano consegnare il contenuto della cassa.

Per questo, le forze dell’ordine li avevano ribattezzati “la banda dei caselli” e dallo scorso aprile si erano messe sulle loro tracce cercando di ricostruirne mosse e spostamenti. Il primo colpo era stato segnalato al casello di Bergamo, seguito poi da altri episodi nel milanese (Milano Est e Sesto San Giovanni), in Brianza (Cavenago), a Lodi, nel bresciano (Rovato) e nel pavese. A seguito di queste prime rapine in Lombardia, i malviventi si erano poi spostati in altre regioni, come Emilia Romagna e Liguria. Le loro scorribande sono però state definitivamente fermate all’alba di sabato 24 agosto, quando la polizia stradale li ha fermati a Forlì, grazie alle testimonianze di decine di casellanti terrorizzati. La banda era composta da 4 uomini tutti di origine rumena, di età compresa tra i 25 e i 40 anni, che si sospetta abbiano racimolato un totale di circa 150mila euro.

Redazione Web