Coronavirus, 25 aprile, De Corato: «I Centri sociali saranno in strada senza autorizzazione, le Forze dell'ordine vigilino»

Nella deroga concessa dalla circolare ministeriale per le celebrazioni del 25 aprile, si fa riferimento alle Associazioni partigiane e combattentistiche, e non alle brigate volontarie per l’emergenza

In basso a destra Riccardo De Corato

In basso a destra Riccardo De Corato

«A quanto pare i centri sociali, come avvenuto negli scorsi giorni con il lasciapassare del Comune, non mancheranno di violare le restrizioni imposte per contrastare il Coronavirus». Afferma così l’ex vice sindaco di Milano ed assessore regionale alla sicurezza, polizia locale ed immigrazione, Riccardo De Corato in merito alle esternazioni sui social da parte dei Centri Sociali per le celebrazioni del 25 aprile.
«Di violare le restrizioni lo hanno già più volte fatto quando ci sono state le rivolte nelle carceri attaccando striscioni per la città e facendosi fotografare senza alcun timore, figuriamoci cosa accadrà domani! Con le pettorine con la scritta ‘Comune di Milano’, per loro stessa ammissione, proprio come riportato sulla loro pagina Facebook, celebreranno la ricorrenza: ‘il 25 Aprile noi vogliamo onorare la memoria dei partigiani che hanno dato la propria vita per la libertà. Le vittime innocenti della rappresaglia nazifascista e tutte le donne gli uomini deportati nei campi di sterminio. Per questo saremo in strada, rispettando ogni precauzione e senza creare assembramenti, a prenderci cura come tutti gli anni delle lapidi in ogni zona della città’. Domani i social si riempiranno di queste incursioni per le quali è già stato coniato l’hashtag  #25A #QUARANTENAPARTIGIANA.  Così i milanesi giustamente costretti a non partecipare ad alcuna commemorazione religiosa a Pasqua, nemmeno rispettando le dovute distanze e con le dovute precauzioni, si accorgeranno che per la ricorrenza della Liberazione le cose sono un po’ diverse. La Circolare del Ministero recita così:
“…. si ritiene che si potranno in qualche modo ritenere consentite forme di celebrazione della tradizionale cerimonia di deposizione di corone innanzi lapidi o monumenti a Caduti che prevedano oltre la presenza dell’Autorità deponente, la partecipazione anche delle Associazioni partigiane e combattentistiche, con modalità di distanziamento interpersonale compatibili con la situazione emergenziale”.
In alcun modo fa riferimento a brigate volontarie per l’emergenza. Vista la situazione, oggi ho scritto al Prefetto pregandolo, dopo quanto scritto dai centri sociali sui social, perché polizia e carabinieri vigilino su rispetto dei divieti. Non mi stupirei affatto-  conclude De Corato - di vedere, domani, qualche pettorina gialla immortalata nelle foto insieme a qualche autorità di Palazzo Marino».