Eternit, pattume e degrado: la via Dione Cassio “vittima” di incuria e abbandono

due grandi aree industriali abbandonate tra rifiuti e tetti in amianto

 

Da una decina d’anni circa, sul lato destro di via Dione Cassio, due enormi aree industriali abbandonate, di proprietà privata, fanno brutta mostra di sé. Si tratta dell’ex magazzino Ricordi, che si trova all’angolo con via Salomone, e di sei grandi capannoni con relativi piazzali, costruiti intorno agli anni Settanta per attività di autotrasporto e stoccaggio merci. Sulla via si affacciano inoltre due lunghi corpi con una serie di saracinesche sprangate. Una superficie totale di circa 30 mila mq, diventata ormai una vera discarica abusiva: immondizia di ogni tipo, rifiuti ingombranti, auto rubate. Profondi crateri sono visibili nelle vicinanze di due fra i tre ingressi. Un abitante del quartiere, Ambrogio M., ci invita in casa sua per osservare l’area dal balcone. Dall’alto sono visibili tutti i 16 mila mq di tetti in lastre ondulate di eternit, potenzialmente nocivi per la salute dei cittadini, una vera bomba ecologica.

«Dopo che lo stabilimento è stato chiuso si è verificato addirittura un incendio - racconta Ambrogio M. -; ho chiamato io stesso i Vigili del fuoco.  Per non parlare degli immigrati - continua - che per molto tempo hanno usato i capannoni come dormitorio. Si sono creati un varco nel muro di cinta che delimita il parco di via Salomone. La Polizia è stata costretta a sgomberare l’area. A preoccuparmi maggiormente è però tutto quell’amianto». Gli ex magazzini Ricordi giacciono nelle medesime condizioni: anche qui, cumuli di rifiuti, vetri infranti e degrado generalizzato.

«Negli anni Novanta - ricorda l'abitante del quartiere - hanno sopraelevato la palazzina degli uffici di altri due piani, togliendoci la vista sulla Madonnina. Se l’edificio ora è inutile, che qualcuno lo demolisca; gradirei poter rivedere la mia adorata Madonnina. Qui tutto cade a pezzi e la cosa più grave è che non interessa a nessuno», conclude Ambrogio. Nel 2005, il Comune aveva ipotizzato una «riqualificazione ambientale, urbanistica ed edilizia» con l’obbiettivo di «promuovere la qualità urbana, nonché di favorire la funzione residenziale in città e le funzioni a essa compatibili» prevedendo quote di edilizia residenziale convenzionata, spazi di verde pubblico e parcheggi. Niente di tutto ciò è stato però realizzato e, a distanza di oltre sei anni, i cittadini arrabbiati, si chiedono per quale motivo.

Luca Ilgrande