Expo, Smirne rientra in gioco

L’Expo 2015 potrebbe emigrare? A quanto pare no. Non si è fatta attendere la replica del Primo cittadino meneghino, Letizia Moratti, in risposta all’articolo del quotidiano “Italia Oggi” che congetturava un possibile accordo economico con la Turchia, per il trasferimento di Expo 2015 a Smirne (città turca candidata anch’essa, a suo tempo, come sede per ospitare l’importante evento). «Sono voci messe in giro non si sa da chi e che sono totalmente prive di fondamento – ha chiarito il Sindaco di Milano –. C’è un dossier di registrazione firmato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e presentato al Bie (Bureau of International Expositions ndr) e non si torna indietro. Nessuno può cambiare un percorso che è senza ritorno».
Eppure qualche perplessità rimane. Di questo avviso il consigliere del Pd Franco Mirabelli che, all’uscita dell’articolo, ha comunicato: «Solo pochi giorni fa il Viceministro Castelli ha sostenuto la necessità di ridimensionare il progetto iniziale, seguito il giorno seguente dal Presidente della Provincia Podestà, mentre non è ancora sciolto il problema dell’acquisizione delle aree perché gli enti preposti continuano a perseguire strade impraticabili. Oggi – continua l’esponente del Pd – si aggiunge la notizia di una possibile resa. Il solo fatto che questa ipotesi, purtroppo realistica, sia comparsa su una testata giornalistica la dice lunga sui danni che i continui conflitti e le incapacità del centrodestra hanno già prodotto, rischiando di compromettere quella che deve essere una irripetibile opportunità per Milano e per il Paese». E anche Filippo Penati, vicepresidente del Consiglio regionale, ha confermato che le indiscrezioni sull’Expo non sarebbero infondate; anzi, «risulta che recentemente a livello governativo si siano valutate le conseguenze, sulla base del regolamento del Bie, di un eventuale rinuncia da parte del Governo italiano».
Intanto i lavori sembrano procedere, anche se a rilento. Proprio in questi giorni, infatti, Fondazione Fiera Milano sta definendo il possibile acquisto delle aree di proprietà sulle quali sorgerà l’Expo con un’offerta che ne prevede il pagamento posticipato al 2017.

Maurizio Zanoni