Il “Vento del cambiamento ” travolge il PD, per i PM Penati ha intascato tangenti

Le accuse sono corruzione, concussione, finanziamento illecito ai partiti; avrebbero preso tangenti per oltre 3 milioni di euro per agevolare gli interventi edilizi sui terreni dell’area Falck e su quelli del Gruppo Industriale Ercole Marelli. L’indagine, partita da uno stralcio dei verbali di un’intercettazione sull’inchiesta di Santa Giulia, coinvolge anche la ditta di Autotrasporti Caronte Spa, nota alle cronache locali, per il contenzioso anche con il Comune di Segrate. Molti gli imprenditori sentiti dai magistrati nei mesi scorsi, che hanno confermato di aver versato denaro al Partito Democratico. Tra questi, l’immobiliarista Giuseppe Pasini, ex proprietario delle aree Falck, e Pietro Di Caterina, titolare della Caronte srl, società di trasporti che opera a Sesto. Anche la vicenda dell’acquisto della Milano Serravalle torna prepotentemente all’attenzione delle cronache; l’ex Sindaco di Milano Albertini ha dichiarato di aver sempre sostenuto che Penati non fosse trasparente nell’Amministrazione della Provincia. Quei 238 milioni di euro spesi per acquistare il 15% della Milano Serravalle - già condannati peraltro dalla Corte dei Conti nel 2010 come sperpero di denaro pubblico -, dal costruttore Marcellino Gavio, pesano ancora come un macigno sulla credibilità di Filippo Penati. La famosa frase intercettata nella telefonata di Fassino a Consorte: «Allora abbiamo finalmente una banca?» viene collegata da molti, all’investimento da parte di Gavio, dei proventi della vendita della Milano Serravalle, nella cordata facente capo a Unipol che tentò la scalata poi fallita, alla Banca Nazionale del lavoro. Secondo la magistratura, ci sono riscontri ben precisi che inchioderebbero Penati. Negli anni passati, molti i legami con Pietro Di Caterina, il suo accusatore: dalla messa a disposizione di un’auto con l’autista per la campagna elettorale del 2004, poi vinta, all’acquisto di quattro appartamenti in via Varanini a Milano da parte della provincia di proprietà di Di Caterina per 1,4 milioni di euro. Il modello Penati, l’uomo espressione del PD, pare proprio al capolinea, il sistema vacilla, e appare un disegno che coinvolge anche alcune “Coop Rosse” fra cui la CCC (Consorzio Cooperativa di Costruzione Bologna) , sempre presente nei passaggi di proprietà delle aree industriali sotto accusa, da Giuseppe Pasini a Luigi Zunino e Davide Brizzi, attraverso la Sesto Immobiliare, il cui 10% è di proprietà di Sesto Futura, braccio operativo proprio della CCC. Lo scorso ottobre 2010, Risanamento, la società immobiliare di Santa Giulia, ormai di proprietà delle banche creditrici di Zunino, vende per 405 milioni di euro l'intera area alla cordata immobiliare capitanata da Davide Bizzi, denominata Sesto Immobiliare. Nel frattempo, Penati si è dimesso da tutte le cariche nel PD e dalla vicepresidenza del Consiglio regionale della Lombardia, mantenendo la carica però di Consigliere regionale. La questione morale nel PD sta spingendo i “rottamatori” capitanati da Matteo Renzi a una resa dei conti interna, obiettivo le dimissioni di Pierluigi Bersani e un rinnovamento totale dei vertici di uno dei maggiori partiti italiani.

Giorgio Tondi