La Lombardia ha dato il via libera alla caccia ai cinghiali anche con l'arco

Il Consiglio regionale oggi ha approvato a maggioranza due mozioni sull'argomento presentate rispettivamente da Fratelli d'Italia e dalla Lega

Lotta senza quartiere all'invasione dei cinghiali, la cui presenza non controllata oltre a minacciare le coltivazioni rappresenta una minaccia anche alla sicurezza dei cittadini. L'invito arriva dal Consiglio regionale che oggi ha approvato a maggioranza due mozioni sull'argomento presentate rispettivamente da Fratelli d'Italia (primo firmatario Franco Lucente) e dalla Lega (primo firmatario Francesco Ghiroldi). Per l'abbattimento viene dato il via libera anche all'uso dell'arco. Il documento di Fratelli d'Italia (46 sì e 12 no) chiede l'adozione di tutti gli strumenti necessari, inclusi i Piani di controllo e l'intervento delle guardie provinciali ma anche degli stessi proprietari terrieri interessati alle invasioni, a patto che siano muniti delle apposite autorizzazioni e permessi di caccia. Per estendere le modalità di contenimento, la mozione della Lega (35 sì e 21 no) chiede anche di valutare l'impiego dell'arco "come strumento massimamente ecologico" e di estendere gli abbattimenti all'imbrunire. Chiesta anche la modifica della legge 157 del 1992 affinché sia riconosciuta la figura dell'operatore volontario, ossia il cacciatore formato appositamente per l'attività di contenimento.
«Quello che va detto con chiarezza – spiega il Capogruppo di Fratelli d’Italia Franco Lucente - è che, nella quantità attuale, i cinghiali sono nocivi, pericolosi e fuori controllo. Le denunce di danni provocati all’agricoltura dai branchi non si contano neanche più e in particolar modo nella zona del sud Milano, del Lodigiano e del Pavese la situazione è critica. Gli animali si spingono ormai anche nelle città ed è purtroppo noto il drammatico incidente sulla A1 - provocando da cinghiali che hanno invaso la carreggiata - che è costato la vita a un uomo. Di fronte a uno scenario del genere, la Regione deve attivarsi e questo è quello che ho chiesto. Nello specifico la mia mozione chiede che Regione Lombardia si impegni a “porre in essere tutti gli strumenti ad oggi disponibili inclusi i piani di controllo e caccia di selezione anche al di fuori degli orari e dei periodi di caccia previsti dalla Legge 157/1992, sollecitando le guardie provinciali e i proprietari dei terreni interessati dalle invasioni, che siano muniti di apposite autorizzazioni e permessi di caccia, quindi abilitati ed in possesso dei requisiti previsti dalla normativa venatoria, ad attivare gli abbattimenti”, inoltre - conclude  l’ex sindaco di Tribiano - si impegni a “fornire indicazioni per il recupero e smaltimento delle carcasse nonché la loro destinazione finale secondo quanto previsto dalle norme vigenti”».