La polizia Locale di Milano arresta pedofilo 41enne: aveva molestato la figlia 11enne dei vicini

La bambina prima si era confidata con le amiche, poi ne aveva parlato con il compagno della madre, un agente della polizia Locale meneghina

Il momento dell'arresto

Il momento dell'arresto

L’uomo era anche in possesso di materiale pedopornografico

Violenza sessuale contro minore e detenzione di materiale pedopornografico. Sono queste le gravi accuse cui dovrà rispondere il 41enne R.D., nato a Milano e residente in provincia di Pavia, arrestato nei giorni scorsi dalla polizia Locale di Milano. L’uomo, un maestro di musica, ha infatti rivolto alcune pesanti attenzioni all’indirizzo di una bambina di 11 anni, che risiede con la mamma e il compagno di quest’ultima in provincia di Pavia, in una villetta a schiera proprio accanto a quella dell’arrestato. Poco dopo il trasferimento da Milano, la famiglia aveva organizzato una piccola festa per presentarsi a tutti i vicini. R.V., che vive da solo, vi aveva preso parte e da allora era stata stretta un’amicizia con scambio delle chiavi di casa e frequenti cene comuni. Cresciuta la fiducia, la bambina veniva talvolta affidata all’uomo e tale era confidenza e l’affetto che lei lo chiamava “zio”. Lo scorso aprile, però, la piccola ha confidato alle compagne di classe gli strani atteggiamenti dell’uomo (richieste di carezze intime, baci e bagni nella vasca insieme) accompagnati da ricatti morali in caso di rifiuto. Le amichette le hanno suggerito di parlarne con la maestra e quest’ultima si è subito rivolta ai genitori. A quel punto la giovanissima vittima ne ha parlato con il compagno della madre, agente di polizia Locale di Milano, che ha fatto immediatamente denuncia. Sono partite le indagini a carico di R.D. disposte dal Pubblico Ministero di Pavia, Andrea Zanoncelli, e passate per competenza a quello di Milano, Cristian Barilli. Nei giorni scorsi la polizia Locale ha infine eseguito l’arresto con l’accusa di violenza contro minore e detenzione di materiale pedopornografico, ritrovato nelle apparecchiature informatiche in uso al 41enne. «L’aiuto della scuola e delle amiche della vittima, l’immediata denuncia, la rapidità e la delicatezza delle indagini hanno permesso di portare immediatamente alla luce un reato odioso – ha commentato Antonio Barbato, comandante della polizia Locale di Milano - . Il tessuto sociale e le istituzioni hanno saputo fare fronte comune in difesa del minore».
Redazione Web