Lo stadio di San Siro va verso il vincolo culturale: Milan e Inter destinati a costruire le loro nuove “case” nell’hinterland

Come anticipato da Palazzo Marino, il vincolo impedirà l’abbattimento del Meazza. Stanti così le cose, i progetti delle due squadre di Milano si faranno verosimilmente più concreti. Se i rossoneri hanno da tempo messo gli occhi su San Donato, i nerazzurri hanno ufficializzato l’interesse per Rozzano

Quale futuro si delinea per lo stadio Meazza? Lo anticipa in una nota il Comune di Milano secondo la quale, sebbene non sia ancora pervenuta una comunicazione ufficiale da parte della Soprintendenza, sembrerebbe ormai acclarata la scelta per un “vincolo culturale semplice”. Vincolo che di fatto impone in concreto che lo stadio rimanga lì dov’è. «Si ricorda, ancora una volta, che il progetto di un nuovo stadio presentato dai due club contemplava l’abbattimento dell’attuale impiantocommentano da palazzo Marino -. Se confermata, la decisione della Soprintendenza avrebbe conseguenze gravi non solo per il futuro dello stadio e per la sua sostenibilità economica, ma anche perché ridurrebbe di molto le possibilità che le squadre restino a Milano con un nuovo impianto». Stanti così le cose, è lecito supporre che Milan e Inter velocizzino i loro progetti di realizzare gli stadi di proprietà nell’hinterland, abbandonando definitivamente la città della Madonnina. 

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È ormai noto che i rossoneri abbiano da tempo puntato su San Donato e, in particolar modo, sull’area San Francesco. Come risulta dalle visure camerali, l'8 giugno 2023 il Milan ha acquistato il 90% di SportLifeCity s.r.l., società proprietaria dell'area in questione, sulla quale il Comune sandonatese aveva già approvato un programma integrato di intervento per lo sviluppo di una “cittadella“ dello sport. In tal senso il Milan vorrebbe dare una decisa accelerata al progetto che, oltre allo stadio, prevedrebbe numerose infrastrutture per la comunità, parchi e una zona commerciale. Dopo una serie di contatti con la politica locale e i tecnici dell’ente, in attesa della presentazione di un progetto vero e proprio, nelle scorse settimane sono state mostrate all'amministrazione comunale alcune proiezioni grafiche di come potrebbe essere il futuro comparto. Questo quadro ha già tuttavia incontrato una forte resistenza da parte dei cittadini sandonatesi, mobilitatisi con proteste e raccolte di firme contro la maxi operazione immobiliare, ritenuta portatrice di consumo di suolo e grosse problematiche viabilistiche.

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Dato l’incerto futuro di San Siro, anche l’Inter ha cominciato a fare le proprie mosse ed a sondare il terreno per edificare lo stadio di proprietà all’esterno di Milano. Dopo il rincorrersi di voci e ipotesi, nei giorni scorsi è giunta l’ufficialità: l’interesse del club nerazzurro è ricaduto su un’area di 250/300mila metri quadrati di proprietà di Bastogi e Brioschi Sviluppo Immobiliare della famiglia Cabassi a Rozzano. Sono state le stesse società immobiliari a darne nota in un comunicato, nel quale si precisa che «Infrafin s.r.l. (società interamente posseduta da Camabo s.r.l., il cui capitale è detenuto da Bastogi per il 51% e da Brioschi per il restante 49%) ha concesso a F.C. Internazionale Milano S.p.A. un diritto di esclusiva fino al 30 aprile 2024, finalizzato a verificare la possibilità di realizzare uno stadio e alcune funzioni accessorie all’interno dell’area di proprietà di Infrafin in Comune di Rozzano». Nei prossimi mesi quindi il club della famiglia Zhang effettuerà uno studio di fattibilità ed entro la fine dell’anno il comune di Rozzano dovrebbe poi approvare la variante al Piano di governo del territorio necessaria per il via libera all’opera.