Milano, adesca una ragazza su WhatsApp e poi la violenta: arrestato 18enne egiziano

Indagato per violenza sessuale anche un amico minorenne connazionale, che avrebbe preso parte alle molestie

Entrambi i nordafricani sono regolari e incensurati

Ha utilizzato la nota chat WhatsApp per contattare una ragazza sua coetanea, che poi ha attirato in una vera e propria trappola per abusare di lei con la complicità di un amico minorenne. Così è finito in manette nei giorni scorsi a Milano il 18enne egiziano G.M.S.S., mentre l’amico, un connazionale 17enne affidato a una comunità, è indagato a piede libero per violenza sessuale. La vittima, nata a Capoverde ma affidata ad una famiglia di Varese, aveva compiuto 18 anni appena due giorni prima di essere stuprata. La giovane ha riferito agli agenti del commissariato di Polizia Monforte di essere stata contattata qualche mese fa via Whatsapp dal giovane egiziano, a lei sconosciuto, che ha insistito per volerla incontrare. Così nei giorni scorsi G.M.S.S. è andato a Varese a prenderla e i due sono tornati a Milano in treno. Arrivati a Milano Centrale, hanno preso un bus fino a via degli Etruschi e sono poi entrati nell’appartamento dove l’egiziano risiede. Qui ad attenderli c’era il minore. La ragazza è stata convinta e obbligata a spogliarsi e a indossare un top blu: «Non ti preoccupare. Ti piacerà» le avrebbero detto e subito dopo è scattata la violenza. Dapprima la vittima è stata palpeggiata e spogliata dal minore, poi stuprata dal maggiorenne. Dopo essersi rivestita, la giovane è riuscita a fuggire e ad entrare in un bar, dove ha contattato un’amica di Milano che l’ha accompagnata al commissariato. Per arrestare la coppia di aguzzini, la polizia ha analizzato l’utenza del cellulare usato per adescare la giovane. Localizzati in via degli Etruschi, i due sono stati quindi fermati. La 18enne è invece stata visitata presso la clinica Mangiagalli, dove è stata confermata la violenza.
Redazione Web