Milano, “In galera per colpa sua”: uscito di prigione gli spara

Un trafficante di droga cerca l’ex socio per un “regolamento di conti”, lo ferisce gravemente e credendo di averlo ucciso si costituisce al carcere di Opera

Il Carcere di Opera

Il Carcere di Opera

Organizza un agguato per uccidere il socio che lo tradì

Milano, Paolo Leone, 63 anni, pregiudicato per traffico internazionale di stupefacenti, si è presentato questa mattina davanti al carcere di Opera affermando di aver ucciso un uomo a Corbetta. Era uscito di prigione lo scorso aprile, dove vi sarebbe capitato “a causa” dell'ex socio, un altro pregiudicato, ovvero Giuseppe Lombardo di 62 anni. Tutto ebbe inizio nel 2007, quando Lombardo accennò agli inquirenti il traffico di droga in cui era implicato Leone, e le successive indagini portarono all’arresto di quest’ultimo nel 2010. In realtà furono arrestati entrambi durante l’operazione “Mustang”, ma Lombardo uscì dal carcere dopo appena un mese, e per questo motivo Leone covò sempre il sospetto che lo avesse “venduto” in cambio di una pena (molto) più mite. Entrambi erano legati al traffico di cocaina, ma Leone ha avuto la sensazione di essere stato l’unico a pagare per aver infranto la legge, ordendo così un piano per poter consumare la vendetta nei confronti del socio. Ha organizzato un agguato, pedinandolo e attendendo il momento giusto: appena uscito dal cortile dell’azienda edile dove aveva accompagnato sua moglie, Lombardo si è trovato la strada sbarrata da una Lancia Y, dalla quale è sceso Leone impugnando la pistola. Il killer pensava di aver portato a termine l’omicidio, colpendo il 62enne al volto e al collo, così si è consegnato alla Polizia davanti al Carcere di Opera, ma si sbagliava. Lombardo rimane tuttora in condizioni gravissime al Niguarda, ma vivo. Sulla vicenda indagano i Carabinieri.