Piu cemento nel parco sud ?

Un invito a nozze per i palazzinari o un utile strumento per rendere più elastica la programmazione del territorio? Fa discutere la recente variante dei confini disposta dal Parco Sud e ribattezzata da alcuni amministratori locali come “Legge ammazzaparchi del Pirellone”. La variante, approvata a metà dicembre, consente ai Comuni che fanno parte del Parco la possibilità di costruire ulteriori volumetrie e aree standard su una porzione del loro territorio. Sabbia negli occhi per gli ecologisti.

 Lo stesso assessore ai Parchi della Provincia di Milano, Pietro Mezzi, ha definito il provvedimento “un brutto esempio di governo del territorio e l’esito di una pessima gestione, sia politica che tecnica”. La variante dei confini è stata votata con la maggioranza dei sindaci dei Comuni che fanno parte del Parco Agricolo Sud Milano. Si inaspriscono quindi le tensioni tra Mezzi e la sua collega Bruna Brembilla, assessore provinciale all’Ambiente e presidentessa del Parco agricolo sud Milano. “Il direttivo del Parco – spiegano i Verdi di Assago e Buccinasco in una nota – ha votato con voto favorevole del Pd e quello contrario dei Verdi una modifica dei confini che permetterà di cementificare una grossa porzione di verde agricolo, pari all’1,5 per cento del territorio comunale compreso nel Parco. In tutto si potrà costruire su cinque chilometri quadrati.  L’equivalente di una città dalle dimensioni di Corsico”.La nuova norma, spiegano i Verdi, contempla che il valore economico delle compensazioni possa essere monetizzato. In parole povere: basta pagare per costruire. Secondo Brembilla, lo scopo del provvedimento è invece di correggere alcuni errori cartografici e consentire la trasformazione di parte del territorio dei Comuni per funzioni differenti. Per Massimo D’Avolio, presidente Pd dell’assemblea dei sindaci del Parco Sud, uno degli obbiettivi è anche garantire il soddisfacimento dei bisogni dei Comuni del Parco e riqualificare le zone degradate.