L’abbattimento dell’ecomostro dà il via libera alla costruzione di 800 appartamenti

L'abbattimento dell'ecomostro e il progetto di housing sociale mettono a rischio il futuro di Cascina Zerbone


Sono partiti il 25 giugno i lavori di demolizione dell'ecomostro costruito, più di vent'anni fa, nel Parco agricolo Sud di Milano, in zona Ponte Lambro. L'edificio, realizzato in occasione dei mondiali "Italia '90", non è mai stato completato e non ha mai funzionato come struttura ricettiva, uso a cui il complesso avrebbe dovuto essere destinato.
Quello che forse non tutti sanno è che i lavori di abbattimento rientrano in un più ampio progetto di housing sociale e non solo, visto che verranno edificate sia case popolari che numerosi alloggi destinati all'affitto e alla vendita. Il progetto prevede la costruzione di complessi abitativi che sorgeranno proprio a ridosso di Cascina Zerbone, una delle ultime e più vaste (ben 42 ettari) zone agricole di Milano. Da un lato la Giunta sembra ribadire, con le parole dell'assessore all'Urbanistica Ada Lucia De Cesaris, la volontà di ripristinare e tutelare il verde e l'agricoltura: «Abbiamo già iniziato a collaborare con la Zona, i cittadini e il Parco Agricolo Sud Milano per far sì che l'area possa rappresentare un nuovo polmone verde per il quartiere e per tutta la città, nella possibile e felice convivenza con le attività agricole del territorio». Dall'altro, però, pare che queste attività non siano sostenute così come si sarebbe portati a supporre, dal momento che, dopo anni di contratti di locazione annuale, la Cascina è stata ora messa all'asta in forza del Programma per l'Edilizia Residenziale Pubblica. Alla Cascina Zerbone, davanti al centro Cardiologico Monzino, sono previsti 800 appartamenti.?Rischiano di scomparire, 400mila mq di terreni e 120 vacche da latte; una delle ultime due cascine rimaste a Milano che producono latte. Per gli Airoli, la famiglia che da 200 anni gestisce la Cascina, non vi sono più certezze sulla possibilità di poter proseguire l'attività di allevatori e produttori di latte. Anche in Consiglio di Zona 4 è stata presentata un'interrogazione che ha messo in evidenza il problema della contraddizione tra la concessione dell'area per interventi edilizi e il "Protocollo per la valorizzazione del sistema rurale milanese", sottoscritto di recente dal Comune. L'Associazione Parco Sud assieme ad Arci, Coldiretti, Confagricoltura, Legambiente e numerose altre associazioni ha dunque firmato un appello rivolto al sindaco Pisapia, per chiedere che la costruzione delle nuove case avvenga in un'area che non metta a rischio la sopravvivenza di quelle poche attività agricole che ancora (r)esistono a Milano. La protesta è poi proseguita il 3 luglio, davanti a Palazzo Marino, con una manifestazione volta a sensibilizzare i cittadini. I lavori di costruzione inizieranno nel 2014 e chissà se la Cascina Zerbone sarà ancora lì…

Per maggiori informazioni: http://cascinazerbone.wordpress.com

Federica Solaro