Quindici anni fa lo schianto dell’aereo da turismo contro il 26esimo piano del Pirellone

Il 18 aprile del 2002 il piper guidato da Luigi Fasulo si schiantò contro la sede di Regione Lombardia, provocando il decesso di due avvocatesse e il ferimento di 70 persone

Una cerimonia ufficiale ha commemorato l’anniversario

Erano le 17.46 del 18 aprile 2002 quando l'Aero Commander pilotato da Luigi Fasulo si schiantò contro il 26esimo piano del grattacielo Pirelli, sprigionando immediatamente un vasto incendio che sarebbe stato spento solo dopo alcune ore. Sulla vicenda aleggiò sin da subito lo spettro della tragedia delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2011 negli USA, avvenuta quindi solo pochi mesi prima, sebbene poi la realtà dei fatti si rivelò ben diversa, e cioè l’incomprensibile gesto isolato di un folle. Lo schianto causò il decesso di due avvocatesse della Regione, la 40enne Annamaria Rapetti di Lodi e la 39enne milanese Alessandra Santonocito, e quello del pilota, nonché il ferimento di 70 persone. Nella giornata di martedì 18 aprile 2017, a 15 anni esatti di distanza dal tragico schianto, Regione Lombardia ha ricordato ufficialmente l’accaduto con una cerimonia svoltasi proprio al 26esimo piano, denominato "Piano della Memoria", dove una targa ricorda le due avvocatesse decedute. All’appuntamento erano presenti i familiari di Alessandra Santonocito e Annamaria Rapetti, il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, consiglieri regionali e dipendenti dell'amministrazione regionale. «A soli due mesi dalla tragedia – ha ricordato l'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea - la Giunta regionale ha stabilito i criteri per l'assegnazione di due borse di studio in memoria di Alessandra Santonocito e Annamaria Rapetti. Da allora, ogni anno, due neolaureati in Giurisprudenza hanno effettuato tirocini presso l'avvocatura di Regione Lombardia». Oltre alla targa presente a Palazzo Pirelli, l'assessore Aprea ha voluto menzionare anche quella che è stata collocata a Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale, nella Sala Belvedere: «Un modo per unire simbolicamente, nel loro ricordo, i due edifici della Regione».
Redazione Web