Regione Lombardia, caso Zambetti: per le opposizioni è «tempo scaduto». Le minoranze cercano 15 cons

Il Centrosinistra richiama la Lega Nord alla coerenza.

I partiti d’opposizione, supportati dai militanti e dagli iscritti alle formazioni sindacali, hanno voluto intimare «tempo scaduto» alla Giunta e al Governatore, presentando un’azione congiunta destinata a fare fuori l’attuale amministrazione, macchiata, secondo il verbo delle minoranze, di insanabile corruzione: le dimissioni in blocco dal Consiglio Regionale.
Già raggiunta la quota di 26 firme, i consiglieri del Partito Democratico, di Sinistra Ecologia e Libertà e dell’Italia dei Valori, con il sostegno di Federazione della Sinistra e del Partito Socialista, ora chiedono altre 15 firme per raggiungere il numero decisivo. «Chiudere una triste esperienza» è l’obiettivo dichiarato da Luca Gaffuri, capogruppo Pd in Consiglio Regionale, per «andare al voto a dicembre, come nel caso della Regione Lazio» puntualizza Chiara Cremonesi, consigliere di Sel.
Ora gli occhi sono puntati sulla Lega Nord, manco a dirlo. «Alla Lega di Maroni chiediamo di battere un colpo entro le prossime ore - è la sfida che lancia Gaffuri - per staccare la spina a questa vicenda. Altrimenti, la Lega sarà responsabile della connivenza con Formigoni».

Marco Maccari