Taxi a Milano, il Comune chiederà mille licenze in più

Per palazzo Marino la discrepanza tra domanda e offerta può risolversi solo incrementando il numero di “auto bianche” in circolazione. Contrari i rappresentanti di categoria: «Si continui a puntare sulle doppie licenze»

Il Comune di Milano tira dritto e punterà all’aumento delle licenze per risolvere le difficoltà che il servizio taxi si trova ad affrontare, con lunghe attese e chiamate inevase. È quanto emerge da un incontro tenutosi martedì 4 luglio tra palazzo Marino e i rappresentanti di categoria. «Chiederò alla Giunta di esprimersi su una cifra attorno al migliaio di licenzeha confermato Arianna Censi, assessore milanese alla Mobilità, a conclusione del vertice -. Penso che l’aumento del numero delle licenze, che è fermo da tanto tempo, possa essere molto utile a riequilibrare il tema della domanda e dell’offerta e sono convinta che non rappresenterà un problema per la categoria. Il fatto che esistano delle chiamate inevase e che questo avvenga in alcuni momenti della giornata rappresenta un problema per la gran parte dei cittadini che mi scrivono tutti i giorni. Credo che questo non nuocerà al servizio nella sua complessità e a ognuno di loro singolarmente, anche nella remunerazione del lavoro». 

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Contrari alla proposta del Comune i rappresentanti del settore, che preferirebbero soluzioni alternative come quella della doppia guida, sebbene l’ultimo bando comunale abbia registrato solo 91 adesioni. «Noi abbiamo detto all'assessore che siamo disposti a sederci al tavolo e discutere delle problematiche legate all'eccessiva richiesta di domanda che c'è in questo momento, che secondo noi è una cosa eccezionaleha commentato Pietro Gagliardi dell'Unione artigiani -. Il problema riguarda la viabilità, i mezzi pubblici insufficienti soprattutto in certi orari. Noi abbiamo uno strumento che si chiama collaborazione famigliare, prima usiamo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, poi se non raggiungiamo l'obiettivo possiamo eventualmente parlare di licenze». Ad ogni modo l’ultima parola spetterà a Regione Lombardia, ente preposto ad autorizzare un eventuale aumento delle licenze.