Ben 40 presentazioni, per il romanzo storico del paullese Bruschi

«Questo testo è dedicato ai giovani – spiega l’autore – e da loro è nata questa idea. Andavo nelle scuole per parlare dei primi anni Quaranta del Novecento perché li ho vissuti in prima persona, ma prima d’ora non avevo mai scritto nulla». Un uomo, Bruschi, che avrebbe desiderato insegnare. Disposto ad ascoltare le domande dei suoi interlocutori, che non sanno che nelle pagelle di quell’Italia dilaniata esistevano voci come “lavori donneschi” o “cura e igiene della persona”. «In parte, ora, sto recuperando il tempo perduto. È una soddisfazione essere invitato da alcuni professori per parlare di storia e del mio libro che, in alcune occasioni, è stato consigliato come lettura estiva». Un testo che è stato presentato in 40 Comuni e in decine e decine di istituti scolastici. «Devo ringraziare le Amministrazioni con cui ho collaborato – dice Bruschi –. Ho previsto per l’autunno la terza ristampa del libro e vorrei scriverne un altro, meno autobiografico. Per questo le biblioteche, in particolare quella di Paullo, sono la mia seconda casa».

Alessandra Moscheri