Milan Paullo, calcio e amicizia


“Il calcio è amore, passione e sentimento – afferma il giocatore Davide Caio – personalmente questa disciplina è la mia vita fin quando ero bambino e lo stesso vale per i miei compagni”.
La società, fondata nel 1981, dapprima situata a Tribiano poi trasferitasi in pianta stabile nel campo sportivo comunale di Paullo per motivi dirigenziali e di logistica, traeva il proprio nome dalla blasonata squadra del  Milan che gli affidava i giocatori del settore giovanile per farli crescere e formare.
Inutile dire che al di là della maglia anche la fede e il cuore degli atleti sono tuttora rossoneri.
In questi anni, il Milan Paullo, allenato dal mister Ruggero Castoldi, pur classificandosi sempre a posizioni considerevoli sia nella coppa disciplina sia nel campionato di terza categoria di Milano, non è mai riuscito ad ottenere la promozione malgrado i considerevoli risultati costantemente conseguiti.
Effettivamente la squadra, in questa stagione, è notevolmente più forte grazie all’innesto di validi giovani in un gruppo già estremamente compatto, tant’è vero che sta puntando al raggiungimento dei play-off, ambendo al passaggio alla categoria superiore. Un traguardo comunque non semplice per i 28 componenti del Milan Paullo, che condividono oltre alla grande passione calcistica anche un’importante amicizia costruita congiuntamente sul rettangolo di gioco e nei momenti extra-sportivi che gli atleti trascorrono insieme.
“Il calcio è anche questo - sostiene assiduamente il rossonero Caio - un valore che sarebbe bene ricordare nella vita di tutti i giorni”.
Per ulteriori informazioni, si può visitare www.milanpaullo.com, un blog nato quasi per gioco e diventato poi un appuntamento fisso non solo per i giocatori ma anche per avversari e simpatizzanti.
In aggiunta, i due webmaster della squadra stanno ipotizzando di aprire un canale tv dedicato alla squadra con i video delle partite e degli allenamenti, affinché ancora più persone si avvicinino alla loro realtà, scoprendo che anche in una terza categoria si possono vivere emozioni degne della serie A e forse anche più sincere.

Maurizio Zanoni