Paullesi, tenetevi pronti alla simulazione di un disastroso incidente industriale!

A dirigere le operazioni ci sarà la Prefettura di Milano, coadiuvata dall’Amministrazione comunale di Paullo. In sostanza, la legislazione europea in termini di sicurezza e prevenzione degli incidenti industriali è oggi regolamentata dalla Legge 334, detta anche “Direttiva Seveso”, che prevede, da un lato, l’identificazione dei siti industriali a rischio e, dall’altro, la redazione da parte di tali aziende di Piani di Emergenza Interni per la sicurezza dei dipendenti, cui vanno poi associati Piani di Emergenza Esterni di competenza delle Prefetture, atti a tutelare l’ambiente e la popolazione circostante. Dal momento che, in Lombardia, il 30% circa dei siti a rischio è situato nella sola provincia di Milano, la Prefettura milanese e la Giunta di Paullo hanno scelto lo stabilimento Cambrex, come sito atto a ospitare la prima simulazione di questo genere a livello provinciale. «È dal 1994 che nelle scuole del territorio – ha dichiarato a 7giorni Alberto Pacchioni, assessore paullese all’Ambiente e alla Sicurezza – la Protezione Civile di Paullo diffonde le principali norme di comportamento da tenere in caso di calamità. Adesso, grazie alla collaborazione con la Prefettura di Milano, vogliamo fare un passo in più. Sul territorio comunale c’è infatti la Cambrex, che è una azienda a rischio di incidente rilevante, così abbiamo chiesto ai suoi vertici e alla Prefettura la disponibilità a testare il Piano di Emergenza Esterno». «L’azienda – ci ha informato Massimo Stroppa, disaster manager della Prefettura – è tenuta a comunicare quali sono le sue attività che possono generare danni esterni e, in base a queste, viene redatto il piano. Di fatto, oltre a predisporre tale progetto, è compito della Prefettura anche quello di testarlo: la nostra intenzione è quella di proporre una simulazione il più veritiera possibile, per capire come reagisce il sistema». A ciò va poi ad aggiungersi un altro elemento imprescindibile, regolamentato da una delle recenti integrazioni alla Legge 334, vale a dire la consultazione e il coinvolgimento della popolazione: «Occorre evitare che una cattiva informazione – ha proseguito Stroppa – generi ulteriori rischi, dovuti al fatto che la gente non sa come comportarsi. Bisogna fare sapere alla cittadinanza che, con queste aziende, non c’è un “rischio zero”, ma che tali rischi sono controllati. Così, in accordo con il Comune, stiamo predisponendo un insieme di iniziative informative rivolte alla popolazione, sia quella che risiede più immediatamente attorno all’azienda, che la restante».

Alessandro Garlaschi