Christian Del Duca, un sogno che diventa realtà: esce il primo CD del cantante che ha mosso i primi passi nei locali della zona

Christian ha 27 anni, ma canta fin da bambino. A 12 anni vince un primo concorso, organizzato nel suo quartiere, Ponte Lambro, una difficile realtà nell’estrema periferia di Milano. È il padre Pino Catania ad appassionarlo alla musica: cantante e chitarrista, lo porta con sé nelle sue esibizioni, alle feste, ai matrimoni, nei ristoranti. È questa la palestra di Christian: per anni intrattiene la gente comune, lontano dai grandi palcoscenici, ma gratificato dagli applausi sinceri di chi ha  la fortuna di averlo come intrattenitore.
La prematura scomparsa del padre lo lega ancora di più a quella passione comune: “Ma dove sei?” è la sua prima, sofferta canzone, una suggestiva dichiarazione di affetto e gratitudine. «Chissà se mio padre è andato in cielo proprio per girare di persona la pagina della mia vita». Una bella confessione, quella di Christian, che adesso vive l’entusiasmo dei suoi primi successi. Il prossimo 30 aprile, infatti, si esibirà al Nuovo Village di Cinisello Balsamo, in una grande serata che lo vedrà assoluto protagonista. Ma è soprattutto il live del 26 giugno che potrebbe essere la data del lancio definitivo: verrà presentato il suo primo CD, un album di dieci canzoni di cui otto inedite, che incarna la sua vocazione per il pop italiano. «I miei modelli sono Zarrillo, Finizio, D’Alessio. Non mi considero del tutto un neo melodico, anche se devo molto al genere» ci spiega. «E devo ringraziare moltissimo la mia band, in particolare il chitarrista, che mi sostiene e mi accompagna con bravura».
Fra le cover dell’album, merita di essere ascoltata con attenzione “E penso a te”, arrangiata da Christian con colori blues mediterranei, e impreziosita dalla chitarra di Mirza, un giovane musicista polacco, che dimostra di aver ben assimilato il sound di Pino Daniele. Da ragazzo schietto e sincero, non ci nasconde di aver passato momenti tormentati, di aver avuto dubbi e ripensamenti. Ma mentre lo racconta, si legge nei suoi occhi la soddisfazione di non aver mollato.
Allora forza, Christian, dà voce ai tuoi sogni, a quelli di tuo padre. E cantaci la tua autentica storia italiana.

Alessandro Nardin