Condanna in primo grado per la dirigente del Comune di Peschiera arrestata a febbraio

2 anni e 5 mesi per turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Già annunciato il ricorso

Tribunale

Tribunale sentenza

È di 2 anni e 5 mesi la condanna inflitta dal Tribunale di Milano a D.G., la 47enne dirigente del Comune di Peschiera e in passato membro della segreteria del sindaco, arrestata lo scorso mese di febbraio. Era precisamente la mattinata del 12 febbraio scorso, quando la Guardia di Finanza di Melegnano si presentò negli uffici del municipio peschierese, notificando alla donna una misura cautelare con le accuse di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e truffa. Le Fiamme Gialle ritenevano infatti che la donna, dirigente operante nel settore della comunicazione, avesse pilotato due appalti per l'impaginazione, la fornitura e la stampa di materiale informativo su supporto cartaceo, a beneficio di un’azienda compiacente. Ora, dopo circa sei mesi esatti dall’arresto e l’avvio del processo con giudizio immediato, è stata pronunciata la sentenza di primo grado, che per la donna è stata particolarmente severa. I giudici hanno infatti sposato quasi completamente l’impianto accusatorio del pubblico ministero Giovanni Polizzi, che aveva coordinato le indagini sin dagli esordi, condannando D.G. a 2 anni e 5 mesi di reclusione. Dal canto proprio, gli avvocati difensori della donna hanno già annunciato il ricorso in appello, certi che le azioni della 47enne non abbiano alcuna rilevanza penale.
Redazione Web