Due vie per Lea Garofalo e Annalisa Durante: così Peschiera ricorda le vittime della mafia

I nomi delle due giovani donne, vittime innocenti della criminalità organizzata, sono stati scelti dagli studenti degli istituti De Andrè e Montalcini, al termine di un percorso educativo intrapreso durante l’anno scolastico

Lea Garofalo (a sx) e Annalisa Durante

Lea Garofalo (a sx) e Annalisa Durante

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Era il 27 marzo del 2004 quando la 14enne Annalisa Durante stava chiacchierando con alcune cugine sotto il portone di casa, nel quartiere Forcella a Napoli. Qui rimase vittima inconsapevole di uno scontro a fuoco tra diverse fazioni della camorra: i killer miravano al boss Salvatore Giuliano, 20 anni, il quale non esitò a farsi scudo con il corpo della ragazza, che venne raggiunta da un fatale colpo di pistola alla testa. Nel 2002, invece, la 28enne Lea Garofalo entrò nel programma di protezione perché aveva deciso di diventare una testimone di giustizia, raccontando delle faide tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno, Carlo Cosco, esponenti di spicco della ‘Ndrangheta calabrese. Dopo essere riuscita a sfuggire ad un agguato nel maggio del 2009, a novembre la donna finì vittima del piano omicida dell’ex compagno, che la fece rapire, torturare e uccidere a soli 35 anni. Ora il ricordo di Annalisa e Lea continuerà a vivere a Peschiera, grazie alle due vie che saranno presto loro intitolate. Durante il Consiglio Comunale del 31 maggio, infatti, i ragazzi delle classi terze delle scuole secondarie De Andrè e Montalcini, hanno presentato il percorso intrapreso durante l’anno scolastico 2016/2017 “Toponomastica della memoria”, che ha portato alla proposta di intitolazione di due vie cittadine ad altrettante vittime innocenti della mafia. I ragazzi sono stati accompagnati durante questo percorso di approfondimento e conoscenza dall’Associazione Libera e dai referenti scolastici del progetto. «A pochi giorni dal venticinquesimo anniversario della strage di Capaci – ha affermato il referente di Libera Presidio Sud Est Milano -, scegliere di fare memoria di due vittime innocenti di mafia significa mandare un invito preciso alla cittadinanza all’impegno nel contrasto a tutte le mafie rispetto alle quali, anche nel nostro territorio, è importante non abbassare mai la guardia. Altrettanto importante è stato il coinvolgimento delle scuole nella scelta delle vittime, che ha permesso ai ragazzi di approfondire le storie rendendoli partecipi attivi in questo percorso di memoria che speriamo graffi anche le coscienze degli adulti». 
Redazione Web