I 6 componenti del "Team Wright the future" raccontano l’emozione di essere scelti fra 5000 candidati, per costruire e vivere un evento eccezionale

IL "TEAM WRIGHT THE FUTURE" CI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA AL RED BULL FLUGTAG

Dopo il grande successo della terza edizione della Red Bull Flugtag, tenutasi presso l'Idroscalo lo scorso 10 giugno, abbiamo avuto il piacere di raccogliere le considerazioni del "Team Wright the future". Si tratta di un team composto da 6 ragazzi (Francesco Garofoli, Paolo Baldini,Tommaso Maioli, Freddi Luca, Freddi Francesco e Michele Berardo), i quali, oltre al desiderio di vincere la gara si sono posti anche quello di guadagnarsi il loro giorno di gloria. «L'idea di partecipare a questa manifestazione - commentano i ragazzi - è nata dopo aver visto la campagna pubblicitaria trasmessa sui media nazionali. Abbiamo così deciso di cogliere l'occasione, facendo richiesta di partecipazione insieme ad altre 5000 persone. Scelto il luogo presso cui costruire la nostra macchina volante (l'azienda "Gamma distribuzione" di Zeloforamagno, che oltre a essere stata nostro sponsor è stata anche headquarters perfetto per tutte le necessità inerenti alla manifestazioni), abbiamo lavorato per circa due mesi sostenendo un ritmo decisamente stancante. La costruzione della macchina volante - continuano - è terminata una settimana prima dell'evento». Con estrema precisione i componenti del team ci hanno illustrato quali sono stati gli ostacoli più difficili da superare. «Indubbiamente, le difficoltà principali sono state due: prima tra tutte, quella relativa alla progettazione del mezzo ideale che ci avrebbe permesso di superare la selezione dei 35 team che avrebbero potuto partecipare. Le altre difficoltà sono sorte nel momento della costruzione (materiali e forme dovevano rispondere a vincoli rigidissimi imposti dalla Red Bull e dall'Idroscalo). Tutte queste difficoltà - continuano - sono state brillantemente superate dallo spirito di squadra che si è creato e dall'idea che stavamo realizzando qualcosa di straordinario per puro divertimento. Pensiamo sia considerata una di quelle occasioni che ti capita una volta nella vita». Soddisfatti del risultato ottenuto, i membri del team hanno dato prova di una grande umanità come sottolineato dalle loro ultime dichiarazioni: «È difficile rendersi conto di quanto lavoro possa richiedere tentar di volare per meno di due secondi; sembra strano pensare che legno, colla, polistirolo e pellicola possano costarti 100 euro per ogni metro che l'aereo ha percorso sull'acqua (13 metri il nostro volo). Ciò di cui sicuramente ti puoi rendere conto, però, è che si è formato un gruppo di amici che non ha prezzo e che sopravviverà più di quanto possa fare la memoria dell' evento».
Giancarlo Capriglia