Il fronte anticrimine capitanato da Falletta, coinvolge Regione, Ministero e Polizia locale

Rapida e veloce la risposta dell’ Amministrazione, subito un furto sventato

La carica dei 500 ha imposto scelte rapide e determinanti alla risoluzione delle problematiche di un intera frazione. Sarà per il suo pragmatismo da ex manager, sarà per l’attenzione particolare a una escalation impressionante di atti criminali assai pericolosi per l’incolumità dei cittadini, la risposta del Sindaco Antonio Falletta non si è fatta attendere.
Sentiti personalmente i fautori del comitato spontaneo di San Bovio, ha ritenuto di agire con tutti i mezzi a sua disposizione. Dopo un incontro al vertice con il comandanti della stazione Carabinieri e della Polizia locale, ha voluto coinvolgere anche l’Assessore alla Polizia Locale della regione Lombardia Stefano Maullu, che attraverso la sua segreteria ha attivato una serie di iniziative straordinarie per la prevenzione dei crimini. Quindi, uomini e risorse immediate a sostegno dell’opera delle Istituzioni Locali. Ma non finisce qui: immediatamente, è stato attivato con largo anticipo il progetto del vigile di quartiere, e pur non essendo disponibili i locali che verranno adibiti al distaccamento della Polizia Locale, è stata messa subito in campo una unità mobile. Dalle ore 7 alle 24, da lunedì a sabato, l’automezzo sosterà nelle vie di San Bovio. In collaborazione con l’Assessorato alla sicurezza è stato attivato un numero diretto per segnalare qualsiasi attività sospetta. Sono, inoltre, incrementati i controlli agli autoveicoli di passaggio. Proprio la scesa in campo di queste iniziative ha già riscosso il primo successo nella lotta contro la criminalità: sabato 20 febbraio alle ore 20, il centralino mobile della polizia locale ha ricevuto una chiamata. Un cittadino in via Umbria 21, ha segnalato una effrazione all’appartamento adiacente al suo. Con l’approssimarsi della pattuglia della Polizia locale, i ladri si sono accorti di essere stati scoperti, a causa delle urla degli abitanti del palazzo. Si sono dati alla fuga e il forsennato inseguimento ha portato l’auto di grossa cilindrata dei malviventi, una Audi 3000 TD, a uscire di strada. Finita nel fosso vicino alla strada che porta alla cava, i delinquenti sono riusciti lo stesso a far perdere le loro tracce. Nel veicolo poi sono stati rinvenuti numerosi attrezzi da lavoro come grandi mazze, picconi, piedi di porco. I due, per raggiungere l’appartamento al secondo piano, luogo del furto, si sono arrampicati lungo i fluviali, una tecnica ormai collaudata. Dalle prime indagini, parrebbe che i furti siano stati commessi da operai di origine balcanica, che prestano opera nei cantieri del territorio. L’auto rinvenuta era stata rubata nei primi giorni di febbraio in una villa nei pressi della città di Carpi (MO).