L’8% degli oneri di urbanizzazione secondaria finisce nelle casse della Chiesa. Ma il cittadino lo sa?

Tanti sono i privilegi cui può beneficiare la Chiesa cattolica grazie allo Stato italiano: ci sono i finanziamenti come l’otto per mille, quelli per le scuole e le università private cattoliche, senza dimenticare le esenzioni fiscali. Ma forse non tutti sanno che anche i singoli Comuni versano centinaia di migliaia di euro all’anno sui conti corrente delle diocesi locali, attraverso una quota degli oneri di urbanizzazione secondaria.

Ma forse non tutti sanno che anche i singoli Comuni versano centinaia di migliaia di euro all’anno sui conti corrente delle diocesi locali, attraverso una quota degli oneri di urbanizzazione secondaria.
Che cosa sono gli oneri di urbanizzazione? Si tratta di una serie di tasse che vengono versate dal cittadino al Comune di appartenenza ogni qualvolta si appresti a edificare una struttura o a ristrutturarla. Gli oneri di urbanizzazione primaria sono legati a servizi per il funzionamento della struttura (ad esempio l'allacciamento alla rete fognaria o quello alla rete elettrica); i secondari invece riguardano i servizi sociali indispensabili per una comunità come mercati, scuole, uffici comunali, ma anche chiese ed edifici di culto. 
A stabilire la quota che ogni Comune deve versare agli enti di culto sono le diverse leggi regionali: la percentuale oscilla di norma tra il 7 e il 9% delle tasse sull'urbanizzazione secondaria. Per quanto riguarda Regione Lombardia (legge regionale n. 12/2005, artt. 70 e seguenti) la normativa prevede che “almeno l’8% delle somme riscosse sia accantonato in apposito fondo destinato alla realizzazione delle attrezzature di interesse comune per servizi religiosi, nonché per interventi manutentivi, di restauro e ristrutturazione edilizia, ampliamento e dotazione di impianti, ovvero all’acquisto di aree necessarie”.
Le istanze possono riguardare non solo chiese, ma anche immobili destinati all’abitazione dei ministri del culto, del personale di servizio e quelli destinati ad attività educative, culturale e ricreative come gli oratori.
Il Comune di Peschiera Borromeo, ad esempio, con una delibera del settembre 2011 ha approvato la concessione di un contributo di quasi 230mila euro (227.855 per la precisione) in un’unica soluzione al parroco Don Renato Bettinelli; ne aveva fatta esplicita richiesta nel giugno 2010 per interventi da realizzare nelle parrocchie Santi Martino e Riccardo Pampuri e Sacra Famiglia di Bettola.
Francesca Tedeschi 

1 commenti

Paolo :
ok | martedì 13 ottobre 2015 12:00 Rispondi