La Casa dell’Accoglienza Bambaran per i piccoli orfani della Guinea Bissau, un progetto che ora è realtà, grazie agli Amici del terzo mondo

Sono gli Amici del terzo mondo di Peschiera Borromeo che hanno portato a termine questa lodevole impresa, durata ben quattro anni, ma che ha visto nascere una struttura che aiuterà tanti piccoli a vivere meglio. A raccontarci le tappe di questa avventura sono il presidente dell’associazione Maurizio Cremonesi e il simpatico signor Renato Zeli, volenteroso pensionato che si è recato in Guinea ben sette volte per contribuire all’apertura della Casa dell’accoglienza. Il Presidente racconta che il progetto è nato all’interno della parrocchia di Bettola, su suggerimento di don Antonio Masti: «Don Antonio ci ha messo a conoscenza dell’idea del vescovo di Bissau Josè Camnate Na Bissign, di creare un orfanotrofio a Bor - spiega e prosegue Maurizio Cremonesi -. Dopo una prima fase di progettazione abbiamo cominciato a costruire la struttura, a ogni spedizione scendevamo circa in dodici persone e rimanevamo da due settimane a un mese e mezzo». Il signor Renato racconta: «Ci sono stati momenti in cui ci domandavamo: “ma come facciamo ad andare avanti?”. Il lavoro da fare era tantissimo e ci chiedevamo se ce l’avremmo fatta. Abbiamo però trovato ogni volta la forza per proseguire e organizzare i viaggi e spedire i container». Tutto il materiale impiegato per costruire la casa e arredare i locali è stato acquistato e spedito dall’Italia, grazie a una grande opera di raccolta fondi e alla generosità di molti benefattori: «Ci sono stati donati circa 800 mila euro, molti dei quali provenienti da privati cittadini. Abbiamo organizzato diversi eventi come feste, cene di beneficienza e spettacoli a teatro. L’ex Amministrazione comunale ci ha dato una grossa mano e l’allora sindaco Tabacchi si è impegnato in prima persona venendo con noi in Guinea» spiega Cremonesi. Il 16 aprile è stata inaugurata la Casa dell’accoglienza Bambaran, che ha preso il nome dal tradizionale telo che le mamme africane utilizzano per trasportare i figli e che segue il bambino per la sua intera vita. La struttura potrà ospitare fino a 100 bambini di un’età compresa tra i due e i dodici anni, orfani o che hanno bisogno di assistenza infermieristica in attesa di interventi chirurgici o per periodi post ospedalieri. La casa si distribuisce su 3000 mq e comprende al suo interno una scuola materna, un’infermeria, due refettori, tre dormitori e diversi spazi ricreativi. Gli Amici del terzo mondo concluderanno il proprio operato in un’ultima spedizione a febbraio 2012, dove installeranno i generatori fotovoltaici. Bambaran è la dimostrazione che solidarietà e forza di volontà sono gli ingredienti per dar vita a concreti progetti di aiuto al prossimo.
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Greta Montemaggi