La Protezione Civile di Peschiera si presenta: intervista a Duilio Cavenago in previsione di due giorni di iniziative presso la Galleria Borromea

Per sabato 24 e domenica 25 novembre il Corpo Volontari Protezione Civile di Peschiera Borromeo ha programmato una serie di attività promozionali, anche in collaborazione con altre realtà del territorio, presso la ‘Galleria Borromea’.
Chiediamo al presidente dei volontari, Duilio Cavenago, anzitutto i motivi di tale iniziativa.

«Rispondo ben volentieri alla domanda. Per l’ennesima volta ci siamo accorti che, dopo quasi 18 anni di presenza sul territorio, ancora molte persone non conoscono le funzioni e i compiti del volontariato – ripeto: del volontariato – di protezione civile.
E non mi riferisco qui alla confusione che fa la gente tra strutture centrali, componenti istituzionali (ad esempio i VVF) e volontari ma proprio al campo di attività di questi ultimi. Ancora recentemente persone con una certa qualifica culturale ci hanno chiesto se “siamo stipendiati”, questo significa appunto ignorare cosa sia e come lavora il volontariato».
 
Quindi cosa farete in questi due giorni?
In primo luogo allestiremo un tavolo informativo con materiale che spieghi chi siamo, cosa facciamo, come ci manteniamo ecc. Ci sarà poi una piccola mostra di immagini delle nostre attività, animazioni per i bambini, giochi.
In particolare il sabato (che vedrà anche la festa per il primo anniversario di apertura del Centro Commerciale) collaboreremo con il Gruppo Sportivo Zeloforamagno in una grande ‘castagnata’ benefica mentre davanti all’area bimbi i volontari che solitamente tengono lezioni nelle scuole faranno giocare i bambini con alcuni dei nostri attrezzi (caschi, guanti, piccole manichette, ecc.), esperienza già provata nelle scuole materne e che riscuote sempre un grande successo.
Per la domenica, per non essere solo fruitori passivi della struttura e per attirare pubblico e giovani, abbiamo organizzato un torneo di playstation, uno di calciobalilla, uno di ping pong, in collaborazione con l’Accademia Borromeo e, probabilmente per la prima volta a Peschiera, un torneo di Giochi di Ruolo.
Tutti questi tornei sono aperti dai 12 anni in su, sono totalmente gratuiti e ogni vincitore avrà un premio interessante; le iscrizioni possono essere fatte presso l’infopoint della Galleria sino a sabato 24.
Ad ogni gioco saranno presenti nostri volontari che, oltre a ‘gestire’ il torneo potranno dare informazioni sulle nostre attività alle persone coinvolte.
Infine Perri, che tutti conosciamo anche come dj, presenterà una serie di giochi ‘di una volta’ realizzati da lui e che sono stati messi in mostra presso il Castello Sforzesco di Milano nei mesi scorsi.
 
Perché proprio alla Galleria Borromea?
Purtroppo il nostro Comune è distribuito su 4-5 grossi nuclei abitati e difficilmente un’iniziativa, se non di alto livello, svolta in una frazione riesce ad attirare molto pubblico dalle altre frazioni. Se la gente non viene da noi andiamo noi dove c’è la gente, e il Centro Commerciale, volenti o nolenti, è uno di questi posti. Del resto Marc Augè, un antropologo francese, dal 1993 ha definito ‘non luoghi’ quelle strutture (un centro commerciale, appunto, oppure un terminal aeroportuale) che stanno prendendo il posto delle piazze di un tempo.
Inoltre dobbiamo registrare la grande disponibilità del direttore della stessa Galleria che ha accolto subito con favore la nostra proposta di permetterci di presentarci al pubblico nei suoi locali.
Del resto, precedenti esperienze lo dimostrano: due anni fa abbiamo organizzato una serie di serate sulla sicurezza domestica, col patrocinio dell’Amministrazione Comunale e invitando esperti, tra cui medici del Centro Antiveleni del Niguarda.
Su 22.000 residenti di Peschiera, esclusi noi e l’assessore, la sera di massimo afflusso ha fatto registrare 5 o 6 presenze!
 
Prima hai detto ‘come ci manteniamo’, l’attuale crisi incide anche sulla Protezione Civile ?
Certamente. Noi, come tutto il nostro tipo di volontariato, ci reggiamo sui contributi pubblici. Regione e Provincia hanno già annunciato di non avere più fondi a disposizione. Il contributo comunale viene in gran parte assorbito da spese obbligatorie (leggasi assicurazioni) o necessarie (manutenzione mezzi, ecc.) che lasciano poco margine all’ammodernamento delle attrezzature, dei D.P.I.  (Dispositivi di Protezione Individuale – n.d.r.) o anche semplicemente delle uniformi che indossiamo da 7 anni.
Ci sono volontari che con la stessa uniforme di servizio hanno svolto più turni di lavoro in emergenze diverse, tra cui un paio di terremoti.
Il solo ‘vestire’ un volontario ci costa circa 800 euro e già molti acquistano accessori ed indumenti tecnici a proprie spese; questo non mi sembra giusto per chi già mette a disposizione il proprio tempo libero ed è pronto h24 a partire per un’emergenza.
Anche il 5 x 1000 non dà grandi risultati. Per questo dobbiamo inventarci iniziative di ‘fund raising’ (raccolta fondi).
Il ricavo della castagnata, d’accordo col G.S., verrà devoluto metà all’Istituto dei Tumori e metà alla nostra Associazione.
Inoltre proseguiremo la vendita dei biglietti della nostra lotteria, un euro a biglietto dovrebbe essere accessibile a tutti.
 
Qual è oggi la situazione della Protezione Civile a Peschiera?
La nostra Associazione conta oggi su 60 volontari, il maggior numero nell’ambito del COM 20 (la struttura sovra comunale che gestisce la protezione civile nel sud est milanese e comprende 16 comuni e 14 organizzazioni – n.d.r.).
Ma quello che conta non è la quantità bensì la qualità e questa ci è stata riconosciuta a tutti i livelli istituzionali sia formalmente che sostanzialmente. Faccio un esempio: nel febbraio scorso in occasione dell’emergenza neve nel Lazio, siamo stati attivati (unica organizzazione del COM) all’una di notte con la richiesta di una squadra di tre persone con specifiche capacità professionali, alle tre, quindi dopo due ore, partiva per Roma  un ’fuoristrada’ con tre volontari.
Inoltre dobbiamo anche ricordare i buoni rapporti che ci legano al Comune: tutte le Amministrazioni, di ogni tendenza, hanno sempre rispettato la nostra autonomia e non ci hanno mai chiesto nulla che esulasse dai compiti specifici del nostro tipo di volontariato e più volte ribaditi anche dal Capo del Dipartimento, cosa che sappiamo non avvenire dovunque.
L’unica nota parzialmente negativa è la scarsa presenza di giovani; la nostra iniziativa alla Galleria è anche finalizzata a reclutare giovani leve.
 
Cosa deve fare una persona che volesse diventare volontario di Protezione Civile e cosa gli viene chiesto?
Innanzitutto contattarci (338.5912442 oppure [email protected]) poi gli verrà spiegato qual è il percorso formativo per diventare volontario operativo.
Non si chiedono chissà quali doti fisiche l’importante è l’impegno ‘morale’: noi dobbiamo essere sempre pronti con la speranza di non dover intervenire mai. Questo significa costante addestramento e formazione, viste anche le sempre maggiori richieste di ‘professionalità’ avanzate dalle Istituzioni, ma non significa un corrispondente impiego. In parole povere: ci si può addestrare per anni senza mai intervenire in una emergenza, e questo per qualcuno può essere demotivante.

Lascia un saluto finale ai lettori:
Mi auguro che la nostra iniziativa incontri il favore del pubblico, che gli 800 chili di castagne previsti vadano esauriti in poche ore, che i tornei abbiamo una grande partecipazione e che siano in molti che vengano a chiederci chi siamo, cosa facciamo, come lo facciamo e perché.