Luciano Buonocore, nell’occhio del ciclone di Affittopoli

Il nome di Luciano Buonocore, presidente del Consiglio comunale di Peschiera Borromeo, è emerso nello scandalo di Affitopoli: le case del Pio Albergo Trivulzio (PAT) date in locazione a prezzi agevolati. In particolare, a nome di Buonocore fa riferimento un appartamento di 128 metri quadri al canone annuo di euro 5.723,35. Abbiamo voluto indagare ed entrare nel merito di questa notizia, e abbiamo scoperto che, nello stabile di via Moscova 25 a Milano, Luciano Buonocore abita al quarto piano senza ascensore, in un palazzo che nonostante sia in una zona di pregio, nell’aspetto e nei servizi  risulta carente.
Gli oltre 80 inquilini di quel palazzo, scorrendo l’elenco dei locatari del patrimonio del PAT, pagano cifre in linea, se non più basse di Luciano Buonocore. I contratti stipulati dal PAT con gli inquilini sono stati concordati con il Sunia, il Sindacato Unitario Nazionale degli inquilini e assegnatari; nei contratti di affitto, le spese per le ristrutturazioni sono tutte a carico dei locatari. Quindi, è molto discutibile la gestione del patrimonio da parte della Baggina, ma non appare alcun illecito da parte di Luciano Buonocore, che abbiamo incontrato presso il comune di Peschiera Borromeo.

Signor Buonocore quando le hanno assegnato quell’appartamento?
Circa vent’anni fa, quando mi separai e chiesi ai vari enti la disponibilità di un alloggio e mi offrirono l’appartamento di due locali al quarto piano di via Moscova 25, con la promessa che avrebbero installato l’ascensore, ma con l’obbligo di pagare le spese di ristrutturazione, poiché l’appartamento era in pessime condizioni, senza riscaldamento e senza impianto elettrico. Dopo di che, nel 1996, il comune di Milano rese agibile i sottotetti. Il Pio Albergo Trivulzio ci inviava comunicazione che, essendo io all’ultimo piano, se avessi voluto usufruire della mansarda, avrei dovuto sobbarcarmi tutte le spese. Così feci, e ora ho 60 metri quadri sotto e 60 mansardati, che mi sono costati oltre 60mila euro di ristrutturazione, e non ho una casa di proprietà.

Ma c’è un problema “canone allegro” negli appartamenti del PAT?
Guardi, con il fango che mi hanno gettato addosso in questi giorni, non mi riguarda, io non ho fatto alcun illecito.

I consiglieri comunali di Peschiera Borromeo, Massimo Chiodo (FLI), Francesco Ortugno (PD) e Luca Brunet (PRC), in una nota per la stampa,  invocano le sue dimissioni da presidente del Consiglio, affermando che il suo coinvolgimento in Affittopoli non garantisce il ruolo istituzionale a difesa degli inquilini delle case del Pio Albergo Trivulzio di Linate, alle prese con un aumento del canone. Cosa risponde?
Intanto, è bene sottolineare che il comune di Peschiera Borromeo non lo amministro io; poi mi risulta che l’Amministrazione abbia già preso una posizione nella vicenda. Il Pio Albergo Trivulzio ha richiesto ai suoi inquilini di ristrutturare le case, a proprie spese, e di contro per protesta gli inquilini non pagano le pigioni, e il Comune ha fatto richiesta alla direzione della Baggina di provvedere alla ristrutturazione degli immobili. Detto questo, invito il Consigliere Ortugno a pensare alle sue di dimissioni, io in questa faccenda non ho commesso alcun illecito, lui invece ha dichiarato in Consiglio comunale di essere stato costretto a votare la “porcata di Bellaria” perché il partito aveva deciso così; ma non solo, ancor più grave è il fatto che alcune palazzine di Bellaria siano salite di due piani, con un semplice passaggio in Giunta invece di uno in consiglio Comunale. Lui ha tutte le responsabilità di avere avvallato la decisione come Presidente del Consiglio, infatti in virtù di tale carica avrebbe dovuto accorgersi che il Consiglio era stato scippato delle proprie funzioni. Ha commesso un atto illecito, quindi si dimetta lui.