«Vivere di rendita, un modo per uscire di scena»

«Il tentativo di accreditare una volontà politica finalizzata a escludere dai bandi e dalle gare l’associazionismo di Peschiera Borromeo – spiega Falletta – è evidentemente frutto di disinformazione o malafede. Non c’è alternativa. Mi interrogo se dietro alle parole di Del Prete non si nasconda il tentativo di pretendere atteggiamenti di favore o formule clientelari. Forse nella precedente Amministrazione questo avveniva, non saprei. Ma oggi dobbiamo cercare di trovare soluzion iefficaci per migliorare i servizi e renderli maggiormente fruibili dai nostri cittadini». Il Sindaco ha inteso soffermarsi in particolar modo su alcuni passaggi dell’intervento di Del Prete. «È completamente destituita di fondamento l’accusa di aver preferito affidare ad altri nuovi progetti di gestione spendendo il doppio. Si tratta di gare pubbliche, trasparenti e fondate su capitolati e requisiti a norma di legge. Se l’associazionismo di cui fa menzione Del Prete non è riuscito a rispecchiarne i requisiti, dovrebbe iniziare a porsi delle domande importanti. Non si può pretendere che un’Amministrazione civica costruisca su misura provvedimenti per chicchessia. Questo è clientelismo. Efficienza, efficacia e razionalizzazione delle spese sono invece le linee guida che devono guidare il governo della città. Migliorare l’offerta e rendersi maggiormente competitivi sono a loro volta i requisiti di cui i soggetti del terzo settore e del privato devono farsi carico per poter accedere con successo ai bandi e alle gare. Insinuare il sospetto di complotti, lanciare accuse infondate, caro Del Prete, non giova affatto alle istanze dell’associazionismo peschierese di cui lei si erge a paladino». Il sindaco Falletta, in conclusione,si è voluto soffermare su un ultimo passaggio dell’intervento di Fabio Del Prete. «Là dove si parla di briciole lasciate alle associazioni di Peschiera Borromeo, tralasciando l’aspetto melodrammatico, resto veramente basito. Forse qualcuno pensa che si tratti di atti dovuti o elemosina. Io invece voglio continuare a pensare che il terzo settore e l’associazionismo in generale promuovano costantemente percorsi capaci di rispondere, in termini di contenuti e di reciproca leggibilità e confrontabilità, alle esigenze dei servizi richiesti. Vivere di rendita è un modo come un altro per uscire di scena».