Peschiera: dopo 32 anni di lavoro, Gabriella chiude il lavasecco di via Papa Giovanni XXIII

Un'altra attività storica di Peschiera Borromeo ci lascia. A causa della crisi economica, sono molte le botteghe costrette tirare giù la clèr. Quel boom economico che rendeva orgogliosi di essere cittadini del Bel Paese purtroppo è solo un lontano ricordo. Gabriella Bettini, 66 anni di cui circa la metà passati a lavorare nella sua attività a Peschiera Borromeo - un negozio di lavasecco, ormai da anni collocato in via Papa Giovanni XXIII -, si è dovuta arrendere; l’incremento di tasse e imposte, i sempre più onerosi adempimenti normativi, la concorrenza dei centri commerciali che sembrano crescere come funghi, lo scorrere impietoso del tempo che erode inesorabilmente la tenacia anche di quelle donne d’acciaio cresciute nel dopoguerra, tanti i fattori che sono stati determinanti nella decisione.

Così la vita di Gabriella Bettini - che per tanti anni è stata pane e bottega, e che è riuscita a sopravvivere al passare degli tempo e delle mode - si avvia verso un malinconico cambiamento che, sebbene le permetterà di raccogliere i frutti di un lavoro incessante, lascia l’amaro in bocca per i tempi che furono. L’artigiana peschierese è stata testimone di come si sia trasformata l’Italia in questi anni: «Mi ricordo quei bei cappotti in Loden – racconta nostalgica –, li stiravi una volta ed erano perfetti, stupendi. Ultimamente mi sembrava di non essere più capace di lavorare, da quanto è diventato difficile stirare i tessuti scadenti di oggi». Il negozio è sempre stato al centro della vita di Gabriella, un punto saldo anche di fronte alla terribile scomparsa di Diego, suo figlio rimasto ucciso in un tragico incidente stradale avvenuto sei anni fa a Peschiera Borromeo: «Devo ringraziare il mio lavoro se sono riuscita a superare la scomparsa di Diego, tenendomi occupata per 13 ore al giorno, sei giorni su sette; il lavoro mi ha permesso di proseguire nella mia vita. Il buon rapporto che sono riuscita a costruire con i miei affezionati clienti poi è stato un valore aggiunto».
Lavasecco - Gabriella Bettini 2La signora Gabriella è un vero e proprio esempio per tutti i giovani che, come dichiara lei, spesso pur avendo passione, non possiedono il giusto spirito di sacrificio o, peggio, non sono adeguatamente sostenuti ad intraprendere attività per conto proprio. Proprio per questo motivo a Gabriella Bettini non sarebbe dispiaciuto cedere l’attività ad un giovane volenteroso che avrebbe proseguito il suo lavoro; ha raccontato, infatti, che avrebbe ceduto l’avviamento e le attrezzature ad un prezzo di favore, anche con ampie dilazioni. Ma non è conveniente, con tutta la pressione fiscale di oggi; significherebbe pagare cifre esorbitanti di tasse. Quindi, meglio chiudere: «Saluto gli amici e i clienti – conclude la zelante neopensionata –, ringrazio e abbraccio tutti, vado in pensione felice e contenta». Un'altra bottega storica se ne va ed un ennesimo pezzo della gloria passata del nostro paese va a perdersi nei meandri del tempo. Siamo sicuri che per Gabriella sarà un nuovo inizio. Buona fortuna!