Peschiera, Poste via F.lli Cervi, utenti sul sentiero di guerra, orario ridotto, poco personale, informazioni confuse, lunghe attese |Video|

Nel video una delle discussioni fra utenti e personale. Il Sindacato di base Lavoro e Giustizia Poste denuncia: «Mancano 90mila unità, a livello nazionale. I lavoratori di Poste Italiane, sono sempre meno e lavorano costantemente sottonumero»

La Posta a Peschiera Borromeo.

La Posta a Peschiera Borromeo. L'Ufficio postale di via F.lli Cervi nella frazione di Bellaria in una foto di archivio del 2008 anno di apertura

La discussione scoppiata all'Ufficio postale di Peschiera Borromeo giovedì 28

Peschiera Borromeo, 28 luglio 2022, come testimonia il video a corredo di questo articolo, nell’Ufficio Postale via F.lli Cervi a Bellaria, poco prima della chiusura delle ore 13.35 scoppia l’ennesima discussione animata, fra gli utenti e il personale della filiale delle Poste. Le lunghe attese, e il poco personale di servizio mettono a dura prova la pazienza gli utenti. Gli impiegati sembrano lasciati soli ad affrontare la balia degli eventi in mezzo ad una babele di regole che cambiano talmente di frequente che risulta difficile trovare personale aggiornato su tutte le procedure. Tutto questo fa si ché le indicazioni per adempiere ad una procedura, siano differenti a seconda di chi le fornisce. Ore di attesa per delle semplici operazioni come la spedizione di un pacco oppure il ritiro di una raccomandata. In questa estate le chiusure degli Uffici periferici, la riduzione degli orari di apertura degli uffici principali dalle 19 alle 13.35, decisa dai vertici delle Poste, ha creato una situazione esplosiva. Oltretutto sembrerebbe un paradosso ma l’introduzione delle prenotazioni online, sempre complicatissime, con una interfaccia arcaica e che parla burocratichese, invece di migliorare il servizio,  ha fatto si che oramai fuori dagli Uffici postali, si formino due file di attesa: quelle di che prenota online e quelle di chi si reca sul posto senza prenotazione.
Da anni, ormai, SLG-CUB Poste denuncia ininterrottamente la condizione di degrado del servizio postale pubblico italiano, conseguente alla privatizzazione di Poste Italiane, avvenuta, nel 2015, con la vendita in borsa del 35% delle azioni. «La riduzione speculativa del personale (mancano 90mila unità, a livello nazionale) – denunciano i sindacati di base di SLG-CUB Poste -, attuata per accrescere gli utili economici e, quindi, i dividendi per i soci azionisti, è stata eseguita senza guardare alla reale qualità del servizio. Infatti, lavoratori di Poste Italiane, sono sempre meno e lavorano costantemente sottonumero, in tutti i settori aziendali, con carichi di lavoro sempre più sproporzionati, con stress, malattie e infortuni. A ciò si aggiunga che i portalettere rischiano, addirittura, ulteriormente, quotidianamente, perché inviati allo sbaraglio, come si è evidenziato in questo periodo caldissimo, senza istruzioni su come cautelarsi e senza un'organizzazione del lavoro adeguata per tutelarli dal gran caldo. Su questo punto, SLG-CUB Poste aveva anticipato la questione già il 17 giugno scorso, sensibilizzando l'azienda e chiedendo delle contromisure di tutela, altrimenti i lavoratori si sarebbero autotutelati, con fermi e rientri anticipati. E, infatti, l'azienda non ha fornito ai lavoratori nessun riscontro. Ma, per SLG-CUB Poste, il risultato di questo percorso speculativo di privatizzazione, oltre che essere una mortificazione per i lavoratori, è assai dannoso anche per gli utenti, dal momento che la qualità del servizio è ridotta a livelli da terzo mondo, come dimostra anche la segnalazione presentata ieri ai Carabinieri di Vimodrone, in provincia di Milano [vedere immagine in calce], che rappresenta una situazione tipica di "sbando", e come dimostra l'introduzione, su tutto il territorio nazionale, dell'incivile sistema di consegna della posta "a giorni alterni e rarefatti", che non ha pari in Europa, e l'eliminazione di oltre 1.900 uffici postali, dal nord al sud Italia, nonché la riduzione estrema degli sportelli operativi negli uffici postali ancora aperti. Tutto ciò ha generato umiliazione ed esasperazione negli utenti, che così vengono forzatamente portati ad allontanarsi dai servizi "fisici", per deviare verso i servizi "virtuali" (accrediti su ccp, pagamenti elettronici, pec). Questo permette di ridurre ulteriormente il personale, accrescendo i dividendi dei soci e creando nuova disoccupazione. Ma ciò – recita ancora il Comunicato stampa dei sindacati del SLG-CUB Poste -, è coerente con le direttive politiche dei partiti e dei loro esponenti, che, da anni, si muovono e si riciclano, tra Governo e Parlamento, parlando sempre di "lavoro", quando serve a speculare, e mai di "lavoratori" e di benessere sociale».
SLG-CUB Poste annuncia uno sciopero degli straordinari per protestare sulla situazione: «Inevitabile, perciò, la nuova dichiarazione di sciopero nazionale dello straordinario, dal 1° agosto, al 1° settembre indetto da SLG-CUB Poste, Cobas Poste e Cub Poste, per denunciare le condizioni di lavoro insostenibili e che la privatizzazione di Poste Italiane ha portato solo rovina, ai lavoratori e agli utenti», conclude la nota stampa dei rappresentanti dei lavoratori.
Giulio Carnevale